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Post N° 54


fascia lemme 258anno 4441. equazioni con soluzioni non reali
sbarcai il lunario con il Dyksa attaccato alle spalle/ non ci potevo credere ero di nuovo su Rorschach Phenoid!/ toccai tutto il flogs ammuffiti i distorsori gonfi per la mancata mungitura tecnica accarezzai persino la plancia ero euforico/ tanto da farmi sgorgare qualche goccia dalle sacche lacrimose/ mi avviai per il Settore Markias con il cuore che batteva all'impazzata/ esattamente su quel tendipersone avevo discusso all'infinito con il Professore sull'importanza dei Numeri Primi/ poi sfrecciai nei loculi XXV XXXXI e II/ lì mi ero masturbato lasciando lo sperma galleggiare in pura decompressione per una quantità imprecisata di dimmophasi poi avevo assunto i mushroom Delikatessen come li chiamava Drifter lasciandomi pulsare come un finto Troll sopra un ceppo di cavi esposti ancora dalla Prima Era/ Indugiai a lungo nella SalaGiochi dove mi ero impegnato a trattenere Mystik e Pariego i due ruoli che mi ero assunto per poter guadagnare punti nel computo e nei crediti per passare alla decima schermata/ nell'infermeria mi ero fatto iniettare dal Professore una dose di elio smorzato attraverso diluzioni di Travikus così da poter fluttuare sopra i batuffoli esterni di Rorschach Phenoid come fosse Pacheco a bordo di un Satellite Trekker tutto cromo e riflessi smorzati dei diversi Soli una sensazione da borchia vivente un viaggio fra demotocriti e germogli gigante di Ruthless/ ci si poteva sentire come un Dio ricoperti di polvere sferica una diffusa sensazione di esaurimento contrappesa all'eccitazione del costante plough di semi sensoriali/ era cool quanto una gita dal lato oscuro di Phlop Mezcal/mi risovvenni dai ricordi/ il michrosemovente mi stava ancora appicciccato al dorso/ era chiaro che non era uscito magnificamente dal trasporto cellulare/ Io mi ero quasi ricaricato fino all'overload ma Lui stava chiaramente fiammeggiando i suoi ultimi fuochi/ già era stato provato dal combattimento con gli altri Dyksa a Percolant ora ansimava senza che lo udissi ma percepivo chiaramente il suo dolore/ sbriciolai un pò di LNN l'ultimo che m'era rimasto lasciandomi senza additivi ma non importava/ quel poverino esserino meccanico lo meritava per avermi inseguito in un viaggio attraverso la decomposizione e ricomposizione dei metabolismi/ mi venne definitivamente da piangere/ il piccolo semovente sgranocchiava la droga leggera fatta di fittissimi cristalli d'Alomia/  sbatteva ogni dimmophase le pesanti palpebre in Povlsen e sembrava fissarmi come fa la Montagna con il bosco/ con tenerezza infinita/ mi vennero i brividi e decisi che non l'avrei lasciato annullare le funzioni/ mi allungai in infermeria e manipolai due boccette di ES-22 Murdoch/ gliele sparsi sulla corrazza in GrimeNeumann e sul fattezze artificiali avendo cura di impaccarne una specie di collirio per la visuale che sembrava realmente compromessa/ poi con una Phitophlex a dentatura regolabile gli saldai in qualche maniera un pezzo di trasmissione che gli ciondolava dalla rotula in Magellano compromettendo anche l'efficacia di tibia e perone/entrambe in hyper lega/ Lui sembrò sorridere pur attraverso il dolore e mi resi conto che l'avevo piallato positivamente nonostante tutti i miei deficit sanitari/ Lo abbracciai con leggerezza nel timore e lo lasciai in convalescenza iniettandogli nella superficie sottocutanea rimovibile un grammo di sepicina/ Lui smorzò gli occhioni e io tornai a zonzo per Rorschach Phenoid/ fu così che conobbi Gino/ lo chiamai così in ricordo del mio grande amore mutante/Gina appunto/