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Post N° 58


fascia lemme 288anno 4441. operatore binario
la sua presenza mi fece piangere come un Gaspare qualsiasi/avevo intrapreso le vette con un entusiasmo siderale al posto del culo/ ero in fondo sfuggito a me stesso come il piccolo Longelan che mi stava a fianco si allontanava dagli altri/ avevo inseguito formicai a combustione ilota e pagato di mio quando le risse su Franziskus e tutto il cazzo di satelliti dipendenti si facevano al calor giallo/ avevo voglia di appollaiarmi un pò/ sbriciolai LNN e lo allungai verso i baffetti di Longelan ma lui non disse nemmeno una parola e si girò dall'altra parte/ subito stetti meglio ma finì a pensare a Drifter e al piccolo Dyksa che avevo lasciato su Rorschach Phenoid/ Lasciai scorrere abbondantemente la tristezza lungo tutte le guance e alla fine mi sentivo un deficiente quando pronunciai ingoffito com'ero "ma scusa se i compagni di classe ti rompono i coglioni non è più facile sparargli?"/ Lui rise davvero non me l'aspettavo/ anzi sghignazzava fino a quasi prendere le convulsioni e a rotolarsi per terra in un ballo di San Vito feracemente spastico/ Non ci voleva molto/ se uno si ritira nella selva sfuggendo ai gridolini ai giochetti persino alle gnocchette c'è di mezzo il bullo coglione/ C'avevo appallottolato/ Lui prese a guardarmi con una faccia che poteva essere di una qualche condiscendenza ma subito me la feci quasi sotto/ questo non era il povero sensibilone emarginato dagli idioti/ o almeno lo era solo in parte/ sotto alla brezza che gli solleticava quei baffetti troppo anticipati/ vibrava un labbro che fremeva nella sola attesa di sollevarsi e mostrare le zanne/ era di una fascia marginale certo ma era pure uno psicopatico e aveva già poteri di influenza/ Imbecille che ero avevo abbassato per 2 dimmophasi la guardia e lui attraverso le iridi mi stava sbattendo in un pozzo in fondo al quale mi attendeva una camicia con gli artigli pronta a sbranarmi e una cravatta tinta unita pronta a impiccarmi/ Reagì pensando a Drifter o forse Lui era effettivamente piombato lì nell'attimo disperato/ mi avviticchiai alla gamba della piccola carogna e cominciai a mordergliela anzi gliela stavo proprio sbranando/ staccavo tocconi di grasso e muscolo foravo tendini/ il ragazzino prese a urlare e Io a rialzarmi come se fossi inseguito da un centinaio di schutzstaffeln/ imbambasciato com'era dall'attrezzatura da sogno ancora sul groppone presi a correre verso dove vedevo un rio sottile come un inchiostro di Meyer/ dovevo assolutamente immaginarmelo almeno come il Brenta fiume delle mie lande di origini sennò sarei sprofondato sul filo di una lama e sarei morto per dissociazione dall'ossigeno della Fantasia/ così presi a rotolare e più stramazzavo verso il lieve avvallamento più inventavo insieme alla mia testa l'ampiezza della fuga/ la possibilità di trovare una scia verso la pianura/ sfuggire a quel piccolo problematico diventato una Furia Azzimata/ quella madonnina a cui erano spuntate grosse luride unghie da caprone/