UTOPIAPOSSIBILE

Alternativi, Antagonisti ,ma non settari.


Siamo alla fine del "ventennio berlusconianiìo"?Sembrerebbe di si, almeno a considerare le oramai imminente decadenza del cavaliere da senatore della repubblica.Tuutavia, sulla questione(non della decadenza, che mi sembrerebbe il minimo per un condannato in via definitiva), avrei qualche dubbio.Il così detto "berlusconismo" non dovrebbe essere letto con le lenti, solo e soltanto, della valutazione politica, ovviamente tutta al negativo.Dovrebbe essere essere valutato con particolare attenzione il livello, e la penetrazione che una sottocultura fondata sull'egoismo individuale, sulla volgarità erta a sistema, sulla superficialità diffusa a livello di massa penetrati sulla coscienza e sui comportamenti di milioni di italiani.In una parola, la egemonia culturale che avrebbe dovuto essere propria di una Sinistra degna di questo nome,è stata, negli anni, soppiantata da una impostazione che della etica e dei principi ha fatto strame.da qui, proprio da qui, occorrerebbe che la Sinistra politica, nel nostro paese, partisse per compiere una riflessione profonda sugli errori da essa compiuti in questi lunghi anni.Ma, di quale Sinistra parliamo?Da tempo, almeno dopo la "fusione a freddo" tra La Margherita e quel che restava dei DS, i valori politico culturali che pure facevano parte di aree non marginali dei DS,quelli di ascendenza comunista,hanno colpevolmente abdicato al loro ruolo ed alla loro funzione che avrebbero dovuto essere orientati nelle direzione di  un cambiamento profondo, in senso marcatamente socialista, del nostro paese.Oggi, il Partito Democratico, ha, nei fatti, cessato di essere un soggetto politico annoverabile, appunto, tra le forze almeno lontanamente assimilabili ad una Sinistra di Cambiamento.Il governo di Larghe intese.la subordinazione alla "gestione napolitano",il suo schierarsi, aldilà delle chiacchere, con la finanza internazionale e coi poteri forti extranazionali, fanno del PD un perno consapevole delmantenimento dell'attuale sistema.Occorre quindi che scendano in campo, con chiarezza, con nettezza, con forza e determinazione soggetti politici che diccano senza giri di parole poche, e precise cose.Primo:uscire dal sistema capitalistico.Secondo:fuoriuscire, con graduallità, se volete, dal una Moneta Unica, e da una Europa costruita per garantire ed accrescere gli interessi del grande capitale italiano,e non solo.Tezo:rilanciare una cultura ed una politica fatte di contatto continuo, senza mediazioni massmediologiche, con il vasto mondo degli emarginati, dei precari, dei lavoratori, dei disoccupati,insomma di tutti coloro che, oggi, non hanno voce.Quarto:rompere i blocchi sociali che hanno solo potuto esprimere col voto, o col non voto, una protesta, legittima e condivisibile, ma inconsistente sul piano dell'azione politica volta davvero a cambiare lo stato di cose esistente.Quinto:sul piano politico, costruire, attorno a quello che già c'è di politicamente organizzato,una forte opposizione, anzitutto sociale,alle destre, al centrodestra, ai vari "centri" che nascono e muoiono nel giro di un secondo, al centrosinistra, al partito Democratico che metta insieme, senza settarismo, tutte le forze anticapitalistiche, comuniste che pure nel paese ci sono.Compito difficile?E chi lo nega.Eppure, fin da subito, occorre che si lavori in questa direzione.In caso contrario, magari saremo contenti( e lo siamo)per il berlusconi caduto, ma non avremo sconfitto le vere ragioni che gli hanno consentito, con una finta opposizione in campo, di continuare a rovinare il paese.