UTOPIAPOSSIBILE

Blog libertario,comunista,anticapitalista

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

ULTIMI COMMENTI

ULTIME VISITE AL BLOG

cinquemarcozoppeangeloettorecarcioneindifesa2lubopogivenzalfaziocassetta2luckylucky83AnRafeliancalicalimero692sols.kjaergabrielliluca
 
 

 

 
 

INGRAO COMPIE GLI ANNI

Post n°272 pubblicato il 27 Marzo 2014 da ettorecarcione

 
 
 

Sulla informazione di regime

Post n°271 pubblicato il 27 Marzo 2014 da ettorecarcione
Foto di ettorecarcione

Il fronte della Sinistra in Francia,avanza.L'informazione legata mani e piedi al potere, non ne fa parola.Quindi, e' possibile lavorare ad una aggregazione di forze politiche e sociali autenticamente e nettamente anticapitalistiche,in Europa, ed anche in Italia.Certo, sara' dura.Sarà difficile, ma occorre che ci si provi.Non servono camuffamenti, ognuno, sia soggettivamente che oggettivamente deve presentarsi col proprio volto, con la sua fisionomia.Fallita,in Europa, e non solo, la opzione riformista che, pure, aveva visto segnali incoraggianti, guidata da personalità politiche come Willy Brandt, o Olof Palme, i quali, pure non mettendo mai in discussione l'assetto economico e sociale fondato sul capitale avevano pur sempre una visione almeno dignitosamente progressista, non resta che fare una scelta.Da che parte stare?Dalla parte del grande Capitale bancario e finanziario?Dalla parte dell neoimperialismo americano, incarnato da un Obama che piace tanto ad una finta sinistra di stampo europeo ed italiano in particolare?Oppure, come io credo si debba, stare convintamente dalla parte dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli anziani ridotti a non potersi piu comprare le medicine?Credo non ci sia alternativa possibile.E la Sinistra, quella che ancora non ha dimenticato di esserlo, con pazienza e con spirito unitario, ma con rigore estremo, deve fare sino in fondo il suo dovere.Aldilà delle campagne elettorali.

 
 
 

ROSSANA ROSSANDA SULL'EUROPA

Post n°270 pubblicato il 26 Marzo 2014 da ettorecarcione

 
 
 

LA LISTA TSIPRAS E IL DISEGNO DELLA SINISTRA

Post n°269 pubblicato il 26 Marzo 2014 da ettorecarcione

Pure tra qualche dubbio e non senza valutazioni critiche, la Lista TSIPRAS, per Un'Altra Europa, va votata e sostenuta.Una LISTA che candida alla presidenza della Commissione Europea chi, come Alexis Tsipras, ha saputo mettere insieme, in un paese drammaticamente in crisi come la Grecia, un insieme di movimenti radicalmente progressisti ed autenticamente "di Sinistra",in un soggetto politico, SYRIZA, che raccoglie attorno a se le speranze di chi non si rassegna a vivere in una Europa, in un mondo dominati da un sistema capitalistico artefice, all'interno di una globalizzazione selvaggia, di diseguaglianze ed ingiustizie sociali insopportabili.Sappiamo bene che la LISTA TSIPRAS è oltremodo eterogenea.Su di essa convergono spinte e vocazioni diverse, tuttavia, tutte nel segno volto a disegnare una Europa liberata finalmente dal dominio della TROIKA, delle banche e della finanza internazionale.Quello che sinceramente è difficilmente accettabile è la tendenza, non poche volte manifestata, da parte di alcuni promotori lella Lista stessa, a mettere da canto, quasi fosse una colpa, le caratteristiche autonome di partiti, e sottolineo,partiti che non hanno nessun motivo per non dirsi, e nell'essere,  COMUNISTI, e comunque chiaramente schierati dalla parte di chi QUESTO SISTEMA vuol cambiare in senso nettamente socialista, in contrapposizione netta alle politiche portate avanti dal PARTITO SOCIALISTA EUROPEO, cui non a caso ha aderito un PARTITO DEMOCRATICO oramai da tempo irrecuperabile in senso autenticamente progressista.I partiti, RIFONDAZIONE COMUNISTA, e SEL, fanno ufficialmente parte della LISTA.Io non so se essi abbiano, o meno, prospettive identiche circa la reale possibilità di CAMBIARE PER DAVVERO.La LISTA, a mio parere, deve essere il banco di prova per provare, all'indomani delle elezioni europee,a costruire, con spirito unitario ma deciso, anche in Italia un PARTITO, una AGGREGAZIONE fondati nettamente su una opzione, ripeto, chiaramente anticapitalistica, contro tutti i camuffamenti di una impostazione solo a parole riformista portata avanti dal PSE, che non per caso perde, coi suoi partiti nazionali, a vanyaggio delle destre xenofobe e neofasciste.E per CAMBIARE DAVVERO, occorre essere chiari su un punto.La LISTA non è, almeno per quallo che posso dire con cognizione di causa, parlando per RIFONDAZIONE COMUNISTA, un treno su cui salire, magari per mere ragioni opportunistiche, per poi scendere una volta arrivati in stazione.

CHIARO?

Ettore Carcione

 

 
 
 

ITALO CALVINO. Apologo sull'onesta' nel paese dei corrotti

Post n°268 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da ettorecarcione
Foto di ettorecarcione

Italo Calvino

Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti

(1980)

 



Nota

L’Italia del malaffare legale nella descrizione e nell’analisi di Italo Calvino.

(In “Romanzi e racconti", volume terzo: Racconti e apologhi sparsi, Meridiani, Mondadori)

 


 

C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo d’una sua armonia.

Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perché per la propria morale interna ciò che era fatto nell’interesse del gruppo era lecito; anzi, benemerito: in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l’illegalità formale quindi non escludeva una superiore legalità sostanziale. Vero è che in ogni transizione illecita a favore di entità collettive è usanza che una quota parte resti in mano di singoli individui, come equa ricompensa delle indispensabili prestazioni di procacciamento e mediazione: quindi l’illecito che per la morale interna del gruppo era lecito, portava con se una frangia di illecito anche per quella morale. Ma a guardar bene il privato che si trovava a intascare la sua tangente individuale sulla tangente collettiva, era sicuro d’aver fatto agire il proprio tornaconto individuale in favore del tornaconto collettivo, cioè poteva senza ipocrisia convincersi che la sua condotta era non solo lecita ma benemerita.

Il paese aveva nello stesso tempo anche un dispendioso bilancio ufficiale alimentato dalle imposte su ogni attività lecita, e finanziava lecitamente tutti coloro che lecitamente o illecitamente riuscivano a farsi finanziare. Perché in quel paese nessuno era disposto non diciamo a fare bancarotta ma neppure a rimetterci di suo (e non si vede in nome di che cosa si sarebbe potuto pretendere che qualcuno ci rimettesse) la finanza pubblica serviva a integrare lecitamente in nome del bene comune i disavanzi delle attività che sempre in nome del bene comune s’erano distinte per via illecita. La riscossione delle tasse che in altre epoche e civiltà poteva ambire di far leva sul dovere civico, qui ritornava alla sua schietta sostanza d’atto di forza (così come in certe località all’esazione da parte dello stato s’aggiungeva quella d’organizzazioni gangsteristiche o mafiose), atto di forza cui il contribuente sottostava per evitare guai maggiori pur provando anziché il sollievo della coscienza a posto la sensazione sgradevole d’una complicità passiva con la cattiva amministrazione della cosa pubblica e con il privilegio delle attività illecite, normalmente esentate da ogni imposta.

Di tanto in tanto, quando meno ce lo si aspettava, un tribunale decideva d’applicare le leggi, provocando piccoli terremoti in qualche centro di potere e anche arresti di persone che avevano avuto fino a allora le loro ragioni per considerarsi impunibili. In quei casi il sentimento dominante, anziché la soddisfazione per la rivincita della giustizia, era il sospetto che si trattasse d’un regolamento di conti d’un centro di potere contro un altro centro di potere.

Cosicché era difficile stabilire se le leggi fossero usabili ormai soltanto come armi tattiche e strategiche nelle battaglie intestine tra interessi illeciti, oppure se i tribunali per legittimare i loro compiti istituzionali dovessero accreditare l’idea che anche loro erano dei centri di potere e d’interessi illeciti come tutti gli altri.

Naturalmente una tale situazione era propizia anche per le associazioni a delinquere di tipo tradizionale che coi sequestri di persona e gli svaligiamenti di banche (e tante altre attività più modeste fino allo scippo in motoretta) s’inserivano come un elemento d’imprevedibilità nella giostra dei miliardi, facendone deviare il flusso verso percorsi sotterranei, da cui prima o poi certo riemergevano in mille forme inaspettate di finanza lecita o illecita.

In opposizione al sistema guadagnavano terreno le organizzazioni del terrore che, usando quegli stessi metodi di finanziamento della tradizione fuorilegge, e con un ben dosato stillicidio d’ammazzamenti distribuiti tra tutte le categorie di cittadini, illustri e oscuri, si proponevano come l’unica alternativa globale al sistema. Ma il loro vero effetto sul sistema era quello di rafforzarlo fino a diventarne il puntello indispensabile, confermandone la convinzione d’essere il migliore sistema possibile e di non dover cambiare in nulla.

Così tutte le forme d’illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto. Avrebbero potuto dunque dirsi unanimemente felici, gli abitanti di quel paese, non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti.

Erano costoro onesti non per qualche speciale ragione (non potevano richiamarsi a grandi principi, né patriottici né sociali né religiosi, che non avevano più corso), erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso. Insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno col lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione d’altre persone. In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto loro erano i soli a farsi sempre degli scrupoli, a chiedersi ogni momento cosa avrebbero dovuto fare. Sapevano che fare la morale agli altri, indignarsi, predicare la virtù sono cose che trovano troppo facilmente l’approvazione di tutti, in buona o in malafede. Il potere non lo trovavano abbastanza interessante per sognarlo per sé (almeno quel potere che interessava agli altri); non si facevano illusioni che in altri paesi non ci fossero le stesse magagne, anche se tenute più nascoste; in una società migliore non speravano perché sapevano che il peggio è sempre più probabile.

Dovevano rassegnarsi all’estinzione? No, la loro consolazione era pensare che così come in margine a tutte le società durante millenni s’era perpetuata una controsocietà di malandrini, di tagliaborse, di ladruncoli, di gabbamondo, una controsocietà che non aveva mai avuto nessuna pretesa di diventare la società, ma solo di sopravvivere nelle pieghe della società dominante e affermare il proprio modo d’esistere a dispetto dei principi consacrati, e per questo aveva dato di sé (almeno se vista non troppo da vicino) un’immagine libera e vitale, così la controsocietà degli onesti forse sarebbe riuscita a persistere ancora per secoli, in margine al costume corrente, senza altra pretesa che di vivere la propria diversità, di sentirsi dissimile da tutto il resto, e a questo modo magari avrebbe finito per significare qualcosa d’essenziale per tutti, per essere immagine di qualcosa che le parole non sanno più dire, di qualcosa che non è stato ancora detto e ancora non sappiamo cos’è.

 

 

[Home] [Top] [Testi & Documenti]

 
 
 

SUL MOVIMENTO 5 STELLE. LIMITI, MERITI E DEMERITI

Post n°267 pubblicato il 03 Febbraio 2014 da ettorecarcione
Foto di ettorecarcione

Giorni convulsi, questi, per la politica,con particolare riguardo a quanto, di condivisibile o meno, ha prodotto il Movimento 5 Stelle su questo terreno.Vorrei andare con ordine, e per punti.Intanto, qual'e' la natura, la base, direi " ideologica e programmatica "di Grillo e dei suoi? Beninteso, ammesso che ce l'abbiano, o ce la vogliano avere? Questo il punto dal quale partire, evitando di inficiare l'analisi con prese di posizione umorali, da stadio.Il Movimento non si pone politicamente in opposizione ad una forma di governo in quanto tale, il Movimento si pone nettamente contro " il Sistema". Se non si considera questo aspetto essenziale non si va da nessuna parte. Vi e' al fondo una concezione di tipo Nichilista, sulla base della quale, prima " si distrugge, meglio e' ".Ecco perche' e' ozioso chiedere ai "grillini" il rispetto delle Istituzioni, dato che ad esse, essi non credono.Al momento non dico se sia giusto, o sbagliato. Dico che e' cosi'.Apro una parentesi: le volgarita' , gli insulti, le gogne mediatiche messe in campo da qualche cretino che li ha votati e che sostiene il Movimento,vanno considerate per quello che sono, e sono da condannare senza appello.Cosi' come sono da condannare i plotoni di esecuzione, a difesa del regime esistente,fondato sulla inedita diarchia Berlusconi-Renzi, con i loro rispettivi partiti, lanciati tutti contro " Grillo" male di tutti i mali.Tuttavia, rendiamoci conto del fatto che cio' che la politica non ha fatto in troppi anni, e' il terreno su cui pesca chi, dobbiamo riconoscerlo, come Grillo, di tutto puo' essere accusato, tranne che di essere corresponsabile dello sfascio del paese, ad opera di classi dominanti, nella piu' benevola delle ipotesi, solo inette ed incapaci. Andiamo adesso ai rilievi che " da Sinistra" vanno mossi al movimento. Scematizzo dicendo che ad una opposizione, anche dura, dovrebbe necessariamente corrispondere una visione di governo per una societa' che si vuole diversa e, nel caso di chi scrive, nettamente Socialista, anticapitalista.Se, come ritengo, il Movimento 5 Stelle ha, tra o suoi votanti e sostenitori, una non indifferente " quota di Sinistra", ebbene, essi, si devono fare sentire. So bene che un movimento che vuol tenere dentro tutto, ed il contrario di tutto, non va, alla lunga, da nessuna parte, e questo tutti lo devono mettere in conto.Ecco perche' occorre che il gruppo dirigente dei 5 Stelle, non puo' , se c 'e', affidarsi solo alla " Rete", si deve assumere le proprie responsabilita', e dire, dopo avere scompaginato cosa pensa di fare. E' questa una condizione alla quale  ne' Grillo, ne' nessuno nel suo Movimento si possono sottrarre ancora per molto.

 
 
 

Contro chi" chiacchera" di Democrazia

Post n°266 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da ettorecarcione

Quanto e' accaduto ieri alla Camera dei deputati( che scrivo minuscolo), sta a dimostrare lo stato in cui versa il paese. E non certamente per cio' che hanno fatto gli eletti del Movimento 5 Stelle( sul cui deficit di visione programmatica e strategica avrei molto da dire),ma per l'arroganza di un governo che ha preteso di mettere insieme il vergognoso regalo fatto alle banche, con il pagamento della seconda rata dell'IMU, in modo da realizzare un vero e proprio ricatto.Con quale faccia tosta blaterano di " attentato alla democrazia" i dis-onorevoli deputati, sopratutto, del PD e di Forza Italia?Loro che stanno imponendo una Legge Elettorale liberticida che taglia di fatto ogni residua possibilita' di opposizione parlamentare e che nel nome di una pretesa "governabilita'" stanno, loro si, attentando alla democrazia?Cosa avrebbero dovuto fare i " grillini".Sprovveduti e privi di visione complessiva quanto si vuole, ma, di fatto unica opposizione in parlamento?Ripeto, mille e mille critiche politiche rivolgo a Grillo ed ai suoi, ma...L'idiota e sconsiderata parola usata da uno di loro contro Napolitano, espressione da condannare, certo, non puo' mettere in ombra il ruolo di un presidente della Repubblica che ha "scantonato" , e di molto.E allora, siamo seri,ognuno si assuma le proprie responsabilita' , senza nascondere la testa sotto la sabbia.Sapessero, Lorsignori. Sapessero i perbenisti e le anime belle che " chiaccherano di democrazia" come tanti di noi, ieri, avrebbero voluto essere dei panni di quegli "scalmanati"!Ah...lo sapessero!

 
 
 

QUALCUNO ERA COMUNISTA GIORGIO GABER

Post n°265 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da ettorecarcione

 
 
 

INTERVISTA A HERBERT MARCUSE

Post n°264 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da ettorecarcione

 
 
 

IO CANTERO' POLITICO BRUNO LAUZI

Post n°263 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da ettorecarcione

 
 
 

Con Alexis Tsipras, per una Europa dei Popoli.

Post n°262 pubblicato il 25 Gennaio 2014 da ettorecarcione

L'appello firmato da credibili ed autorevoli intellettuali, e non solo, lanciato dalla rivista MICROMEGA, in favore della formazione di una Lista in vista delle oramai prossime elezioni europee, è una novità importantissima nel panorama politico e culturale, non solo del nostro paese.Sostenere la candidatura di Alexis Tsipras, a presidente della Commissione europea, rappresenta un punto fermo e di svolta rispetto ad una Europa dei finanzieri, delle banche e  dei poteri forti.Sul piano dell'analisi in relazione alle dinamiche politiche che riguardano il nostro paese, l'Appello, e la lista che ne è diretta conseguenza,sono occasione imperdibile affinchè la Sinistra Alternativa abbia, com'è giusto che sia,la concreta possibilità di rappresentare al meglio le sue proposte di rinnovamento della società.Chi milita, consapevolmente, in partiti, o in movimenti, fortemente caratterizzati in senso socialista o comunista,non può che essere in linea con la impostazione politico programmatica di chi, partiti, movimenti o singole personalità della società civile,sosterrà Alexis Tsipras.lo deve essere, non rinunciando alle proprie appartenenze,rivendicandole con orgoglio, ma senza spirito settario.I Comunisti, che ci sono, e non sono affatto scomparsi,si riconoscano in una lista che, attenzione, non può assolutamente essere considerata alla stregua di un mero Cartello Elettorale, ma, pure con tutte le specificità e le differenze del caso, come importante premessa affinchè, anche in vista delle prossime elezioni politiche nazionali,che riguarderanno il paese in cui viviamo,prenda corpo finalmente una aggregazione politica nettamente caratterizzata a Sinistra, in cui tutte le componenti si riconoscano con pari dignità.

 

 
 
 

PIO LA TORRE DOCUMENTARIO

Post n°261 pubblicato il 22 Gennaio 2014 da ettorecarcione

 
 
 

" PARTITO DI LOTTA E DI GOVERNO"

Post n°260 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da ettorecarcione

Riprendo e riporto la famosa frase di Enrico Berlinguer per porre alcune questioni.La prima riguarda la improcrastinabile necessita' ed urgenza che, nel paese e, anzitutto, tra le masse popolari, ed in generale tra i cittadini si realizzi, anche in vista delle prossime scadenze elettorali, ma non solo, un'aggregazione chiaramente alternativa e nettamente anticapitalista.Per ottenere un risultato di tale portata, a meno che non si decida di indulgere in settarismi manichei, forse solo buoni, nel migliore dei casi, a mettersi a posto la coscienza agitando in estrema e supponente solitudine la bandiera rossa, occorre, da subito, agire su vari terreni.Intanto una Sinistra che non abbia " Memoria Storica", che non sappia cioe' comprendere appieno la lezione gramsciana sulla " Egemonia", diventa solo forza di pura testimonianza.Importante, ma non sufficiente.Ancora, avere " Memoria storica" vuol dire, come ci ha insegnato la lunga militanza nel PCI, sapere che, solo supportati da una solida base culturale ed ideale, si costruiscono strategie, politiche, programmi ed alleanze.Si deve avere la capacita', senza presunzioni ne' albagie, di entrare dentro tutte le contraddizioni di una societa' che va cambiata alle radici.


 
 
 

Alternativi, Antagonisti ,ma non settari.

Post n°259 pubblicato il 26 Novembre 2013 da ettorecarcione
Foto di ettorecarcione

Siamo alla fine del "ventennio berlusconianiìo"?Sembrerebbe di si, almeno a considerare le oramai imminente decadenza del cavaliere da senatore della repubblica.Tuutavia, sulla questione(non della decadenza, che mi sembrerebbe il minimo per un condannato in via definitiva), avrei qualche dubbio.Il così detto "berlusconismo" non dovrebbe essere letto con le lenti, solo e soltanto, della valutazione politica, ovviamente tutta al negativo.Dovrebbe essere essere valutato con particolare attenzione il livello, e la penetrazione che una sottocultura fondata sull'egoismo individuale, sulla volgarità erta a sistema, sulla superficialità diffusa a livello di massa penetrati sulla coscienza e sui comportamenti di milioni di italiani.In una parola, la egemonia culturale che avrebbe dovuto essere propria di una Sinistra degna di questo nome,è stata, negli anni, soppiantata da una impostazione che della etica e dei principi ha fatto strame.da qui, proprio da qui, occorrerebbe che la Sinistra politica, nel nostro paese, partisse per compiere una riflessione profonda sugli errori da essa compiuti in questi lunghi anni.Ma, di quale Sinistra parliamo?Da tempo, almeno dopo la "fusione a freddo" tra La Margherita e quel che restava dei DS, i valori politico culturali che pure facevano parte di aree non marginali dei DS,quelli di ascendenza comunista,hanno colpevolmente abdicato al loro ruolo ed alla loro funzione che avrebbero dovuto essere orientati nelle direzione di  un cambiamento profondo, in senso marcatamente socialista, del nostro paese.Oggi, il Partito Democratico, ha, nei fatti, cessato di essere un soggetto politico annoverabile, appunto, tra le forze almeno lontanamente assimilabili ad una Sinistra di Cambiamento.Il governo di Larghe intese.la subordinazione alla "gestione napolitano",il suo schierarsi, aldilà delle chiacchere, con la finanza internazionale e coi poteri forti extranazionali, fanno del PD un perno consapevole delmantenimento dell'attuale sistema.Occorre quindi che scendano in campo, con chiarezza, con nettezza, con forza e determinazione soggetti politici che diccano senza giri di parole poche, e precise cose.Primo:uscire dal sistema capitalistico.Secondo:fuoriuscire, con graduallità, se volete, dal una Moneta Unica, e da una Europa costruita per garantire ed accrescere gli interessi del grande capitale italiano,e non solo.Tezo:rilanciare una cultura ed una politica fatte di contatto continuo, senza mediazioni massmediologiche, con il vasto mondo degli emarginati, dei precari, dei lavoratori, dei disoccupati,insomma di tutti coloro che, oggi, non hanno voce.Quarto:rompere i blocchi sociali che hanno solo potuto esprimere col voto, o col non voto, una protesta, legittima e condivisibile, ma inconsistente sul piano dell'azione politica volta davvero a cambiare lo stato di cose esistente.Quinto:sul piano politico, costruire, attorno a quello che già c'è di politicamente organizzato,una forte opposizione, anzitutto sociale,alle destre, al centrodestra, ai vari "centri" che nascono e muoiono nel giro di un secondo, al centrosinistra, al partito Democratico che metta insieme, senza settarismo, tutte le forze anticapitalistiche, comuniste che pure nel paese ci sono.

Compito difficile?E chi lo nega.Eppure, fin da subito, occorre che si lavori in questa direzione.In caso contrario, magari saremo contenti( e lo siamo)per il berlusconi caduto, ma non avremo sconfitto le vere ragioni che gli hanno consentito, con una finta opposizione in campo, di continuare a rovinare il paese.

 

 
 
 

Alternativi al centrodestra. Alternativi al centrosinistra.

Post n°258 pubblicato il 19 Novembre 2013 da ettorecarcione

Il " caso Cancellieri", ulteriore conferma della inaffidabilita' di una casta autoreferenziale, aldila' delle finte differenziazioni buone per i gonzi, dimostra come dietro l'apparente imbarazzo circa la necessita' di votare, comunque, una mozione di sfiducia nei confronti dell' amica dei Ligresti, il Partito Democratico sia nelle mani, cosciente di esserlo, di Letta, da un canto, e di Napolitano, dall'altro. Entrambi garanti di un potere sovranazionale fatto di banchieri, finanzieri, grandi capitalisti e pescecani di ogni risma e paese.Renzi, non si illudano gli iscritti e gli elettori del PD, prima che da loro, e' stato scelto dai poteri forti del nostro paese, col consenso ed il sostegno della finanza europea ed internazionale.Tutto e' gia' stato scritto.Probabilmente il centrosinistra, col sindaco di Firenze segretario del PD e presidente del consiglio vincera' alle orossime elezioni politiche, quando ci saranno, ma nulla cambiera', Si passera' la palla di mano in mano, ma la testa resta la stessa, quella di un capitalismo feroce che sacrifica, come sempre, agli interessi suoi e dei suoi gregari, i bisogni di milioni di uomini e donne.Quindi, niente sconti a nessuno. O la Sinistra torna ad essere Sinistra, scoprendo le carte ed i bluff dei sedicenti progressisti e riformatori, oppure questo paese non avra' speranza.Magari avra' Berlusconi in galera, ma si trovera' ad essere givernato da squallidi cloni, e da risibili sue risibili controfigure, con una casacca  di colore diverso.





 
 
 

Achille Occhetto sul PCI

Post n°257 pubblicato il 05 Novembre 2013 da ettorecarcione

 
 
 

LA CANZONE DEL MAGGIO

Post n°256 pubblicato il 31 Ottobre 2013 da ettorecarcione

 
 
 

IL DISCORSO DELLE API PALMIRO TOGLIATTI

Post n°255 pubblicato il 31 Ottobre 2013 da ettorecarcione

 
 
 

Unire a SINISTRA, e per la SINISTRA

Post n°254 pubblicato il 18 Ottobre 2013 da ettorecarcione

La così detta " Legge di stabilità" varata dal governo di questo povero paese, sta a dimostrare,ancora una volta, come le classi dominanti pensino alle loro sedicenti " grandi riforme".Intanto, a proposito, della " Riforma della indecorosa legge elettorale", aldilà degli annunci che, sempre poi sanno di presa per i ...fondelli, nessuna nuova.Le misure economiche e finanziarie adottate sono tutte improntate ad una precisa scelta. A fronte del ridicolo ed anche offensivo aumento in busta paga, non per tutti i lavoratori, beninteso,che ammonterebbe alla esaltante cifra di quattordici( dico quattordici) euro, si trovano, sotto altro nome, e sotto mentita spoglia, tutta una serie di balzelli che nulla cambiano delle condizioni di vita dei lavoratori, per non dire dei disoccupati e dei precari.In compenso, le banche ringraziano.

In questo quadro di vera e propria,"più che confermata" SCELTA DI CLASSE del governo delle larghe intese, il Partito Democratico, pure tra pochi ed inascoltati malumori,dichiara di essere soddisfatto, magari pensando solo alla sua prossima vicenda congressuale, vicenda in cui si profila un solo vincitore, quel Matteo Renzi la cui unica preoccupazione pare sia quella di " bucare il video" in perfetto stile berlusconiano.E... La SINISTRA, dov'è?Circola da sempre una sorta di dogma sociologico che considera la maggioranza del popolo, dell'elettorato italiano, come si usa dire: "Moderato e poco incline al cambiamento".

Ora, se è per questo, occorrerebbe vedere quali sono le offerte politiche che si iscrivono in termini di proposta politica, e si muovono sul terreno del " Cambiamento".Delle due, l'Una.O si " cambia" marcando una netta differenza tra economia di Mercato, ed un sistema politico, economico, sociale e culturale fondato su una netta e decisa redistribuzione del reddito a favore della parte più debole e meno protetta del paese, oppure si sta scherzando, e, lo sappiano, si sta scherzando col fuoco.Lo stesso Movimento 5 Stelle, forte del consenso ricevuto, dovrà decidere se collocarsi visibilmente dalla parte di un fronte alternativo, oppure, come sembra fare, raccogliere soltanto una vaga ed indistinta protesta contro tutto e tutti.I 5 Stelle, quelli che almeno questo sistema vogliono cambiare, dovranno fare precise scelte di campo,schierandosi senza se è senza ma, con chi ha deciso di combattere, di cambiare un assetto fondato su un neocapitalismo becero, violento, rappresentato in Europa da un potere finanziario e bancario privo di scrupoli.E a proposito di Europa, come si fa a continuare ad accettare condizioni capestro, come il " pareggio di bilancio obbligatorio per gli stati membri"?Non sono i tempi per continuare a considerare l'Europa una sorta di tabù inattaccabile ed incontestabile.Di quale Europa parliamo?Parliamo di una Europa fatta di banchieri e di lobbies potentissime.QUESTA EUROPA NON CI PUÒ STARE BENE.Riprendiamo il discorso che abbiamo fatto per i 5 Stelle,le stessa scelte,opzioni tocca fare a quella parte del PD che ancora ritiene di avere " qualcosa di Sinistra".In una parola, penso che si debba andare, dopo una chiara differenziazione e scomposizione,all' interno dei partiti e movimenti chiaramente anticapitalisti e di sinistra, alternativi per davvero, ad una rapida ed urgente ricomposizione di uno schieramento che , non solo ne abbia le caratteristiche e le sembianze,ma, ne abbia tutta la passione politica ed ideale: UNA VERA SINISTRA.

e.c

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: ettorecarcione
Data di creazione: 11/03/2009
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963