Gocce di luce

IL BRUTTO ANATROCCOLO


Non credevo che sarebbe riapparso, dopo essere stato sopito per lungo tempo, ma invece  eccolo qua ancora a farmi visita, a rendere la mia vita un inferno, a farmi cadere in quella profonda botola che molte volte risucchia noi ragazze da quando iniziamo a sbocciare fino alla maturità.Ero sicura di averlo sconfitto ma tutte le volte torna per spegnere quella piccola fiammella di amor proprio che abita dentro di me.Quando penso di aver ricostruito un castello con mura spesse e impervie, forte e protetto, quando ripongo in esse le mie paure, la poca stima in me stessa e sopratutti la paura dei giudizi, ecco che quel mostro ritorna e mi fa sentire un fenomeno da baraccone, deridendomi  e prendendosi gioco di me, come le risate di quei ragazzini tredici anni fa, come l’ossessione di non essere bella come le altre, come il desiderio assurdo di volere un’altra figura, di passare quanto meno inosservata, sperando che nessuno mi guardi, che nessuno possa fermarsi e dire ma chi è quel brutto anatroccolo….si è quello che sono un anatroccolo brutto e poco attraente, un minuscolo animaletto che mai riuscirà a diventare cigno e allora ecco ripetersi sempre le stesse scene.Prima iniziano i vestiti carini che ti facciano sentire decente, poi il trucco che maschera, poi la doccia fatto in un bagno con la luce soffusa per evitare gli specchi, poi i pianti incessanti per sfogarmi ed infine il patetico ripetermi che dopo tutto ho un bel cervello…patetica puramente patetica.Oggi ho oscurato il profilo in face book e ho scritto ad alcune persone perché togliessero le fotografia che stupidamente e con troppa superficialità avevano inserito. L’idea di essere vista da tutti, che le mie foto potessero essere copiate e derise ancora mi ha fatto uscire di testa.Una giornata orrenda passata in bagno a sciacquarmi il viso per paura che le colleghe facciano domande alle quali non avrei potuto rispondere.Come si può spiegare il senso di vuoto che si ha dentro, il sentirsi inadeguata, come si può raccontare un disagio profondo, radicato negli anni, che affiora solo per due stupide fotografie?.Chi mi conosce bene sa di cosa parlo e sa pure che non è facile cancellare ciò che si prova con un colpo di spugna, ma devo cercare di farlo, di non farmi demolire ancora una volta.E’ quasi vergognoso che ancora soffra di questo problema, che la persona forte che sono si faccia vincere da un disagio adolescenziale, ma è così e almeno per oggi non posso porre rimedio alla cosa.Difficile dire cosa provo ora, forse solo pena per me stessa, per la mia fragilità e in un certo senso disprezzo per chi con tanta superficialità non si è reso conto che da un gesto stupido potesse scaturire tanto tormento.Quanto vorrei essere almeno per una volta un cigno e spiccare il volo là dove nessuno potrà giudicarmi.