Avvinta come l'edera

Post N° 91


IL FANTASMA E IL CASTELLOAvevo cominciato un nuovo lavoro,un ambiente dinamico,a contatto con ragazzi,ragazze un po’di tutte le età.Ero sempre puntuale,non avevo ancora legato con nessuno,preferivo concentrarmi maggiormente sul lavoro.Erano passati un po’di mesi,era un sabato,turno,prolungato,6 h di lavoro intervallate da una pizza ordinata in ufficio,con le amiche,quelle con il quale s’è instaurata una bellissima amicizia che tuttora permane.Ero solita vestire in jeans e maglietta,ma quel sabato decisi di indossar una“longuette”nera,un leggero spacco,non profondo laterale, una maglia con scollo a “V”,i capelli scuri raccolti da quei bastoncini di legno orientali.Ero seduta quasi vicino la porta d’entrata dell’ufficio, quando si spalanca..Mi voltai.. incontro gli occhi più belli che abbia mai visto,di un azzurro profondo,distolgo lo sguardo,sicura del fatto che un ragazzo così, fosse abituato ad esser osservato,guardai quella“perfetta creatura” con la coda dell’occhio.Si sedette proprio di fronte a me,vicino la finestra,aveva una collanina, s’intravedeva dalla camicia nera leggermente sbottonata,luccicava, poiché filtrava un raggio di luce che gli faceva ancor più risplendere gli occhi.Da quel giorno cominciò a crearsi un gioco di sguardi,sorrisi accennati,mi sentivo strana,da un bel po’non provavo quella sensazione del“cuore in gola”,e accadeva ogni volta che lo vedevo entrare. Ma cercavo di “schivare le frecce”,era abituato a vedersi corteggiato oltre che corteggiare.Un giorno ebbi un problem col computer,mi trovai la sua mano sulla mia..spostò il mouse per farmi eseguire la giusta operazione,si chinò,eravamo così vicini,sentivo il suo profumo,alzai leggermente il capo..avevo i brividi.Ma che mi stava accadendo?-Non riuscivo a controllarmi.. temevo sentisse il mio battito accelerato,le mani sudavano e la sua mano era ancora sulla mia..quando la tolse risposi solo un <grazie>.S.Valentino  mi trovai sulla scrivania “un bacio perugina”.. voltai lo sguardo,s’era seduto accanto a me,mi disse:<”Ho speranze o devo rinunciare”?>Gli dissi:< “la vita è un rischio”>Un giorno.. decidemmo di organizzarci per andare in un locale tutti insieme,sarebbe venuto anche lui. Il gioco di sguardi continuava,ma io abbassavo lo sguardo,poi guardavo in giro,il mio solito“far la vaga”,lui si alzò venne verso me,m’invitò a ballare,dopo un po’eravamo stretti,abbracciati,avrei voluto restare lì per sempre..Feci un gesto istintivo, sentito,ricordo come fosse ieri,invece sono passati anni..feci scorrere la mia mano su e giù per il suo braccio..lo accarezzai dolcemente..nella testa avevo un’orchestra,altro che campane,vedevo i fuochi d’artificio,mi perdevo nei suoi occhi, nel suo sorriso,mi chiedevo,con la mia solita ironia e comicità che talvolta mi caratterizza,che cosa avesse “fatto o mangiato”la madre prima di concepirlo”.Mi accompagnò a casa,decise di fare un giro lungo,accennò al fatto che era preso,lo era da un po’,che mi pensava spesso.Non risposi chiaramente,gli risposi che mi piaceva..Possibile che un ragazzino,perchè lo era.. io 24anni, e lui quasi 20.. doveva sconvolgermi a tal punto?Il BacioEravamo a lavoro..ero in pausa,nel corridoio,mi sedetti sulle scale,mi raggiunse.Era lì a pochi centimetri da me,e mi disse:< “Sai.. ho una gran voglia di baciarti”>Feci un gesto con la mano, indicando la guancia,ma contemporaneamente ci voltammoentrambi,e fu il bacio più intenso e sentito che avessi dato da un po’di anni.Mi invitò ad uscire, e dopo un paio di “no”.. “non lo so”,“non posso..”(tra l’altro non volevamo  si parlasse di noi a lavoro)decisi di uscire..UN COMPLEANNO DA RICORDAREEra la sera che precedeva il mio compleanno.. Facemmo un giro per i posti più belli della nostra città. Scherzavamo,parlavamo,ci guardavamo ancora,una scintilla pronta ad accendersi in un fuoco,appena fossimo stati soli avrebbe bruciato sicuramente..anche me.Ci fermammo  dalle parti di Posillipo, davanti  ad un parco,con delle case bianche,“c’era una casa sembrava un piccolo “ castello”,una piccola porta,lui la aprì dopo aver maneggiato le chiavi per qualche minuto,e vari tentativi,senza riuscirci,chissà se era emozionato come me..ancora ora quando passo di lì..accenno un sorriso che nessuno capisce..Entrammo,appena chiudemmo la porta dietro di noi,come avvolti in un vortice ci abbracciammo e baciammo  intensamente..restammo stretti l’uno all’altro per un bel po’,così stretti da togliere il respiro.. accarezzavo quella pelle morbida.. baciavo i suoi splendidi occhi.. quel volto perfetto,o ero io a vederlo tale..le nostre mani e i nostri corpi s’intrecciarono. Scattò la mezzanotte,non avevamo nulla con noi.. eravamo solo“noi”e quel che provavamo,fece il gesto di prendere l’accendino,e mi disse<Ho desiderato stare insieme a te ed ora sono qui e mi “sento l’uomo più felice del mondo”e sono contento d’esser il primo con il quale festeggi il compleanno…soffia.. auguri..e.. Ti amo..  >L’ultima frase l’aveva sussurrata,ma non l’ha ripetuta..delle frasi si buttano lì..sotto ,quella che io chiamo,“spinta emozionale”ma so. .che in quel momento l’aveva sentita..io l’avevo “sentita”..Forse perché la situazione era più grande di noi.. io ero più grande di lui..tutto era “più grande di noi”…. Avrei voluto davvero che il mondo scomparisse.. ma alla fine scomparvi io..L'ADDIO!!!Strinsi la sua mano prima di andar via,giù a quelle scale...non volevo lasciarla sentivo che ci saremmo persi..poi mi scivolòvia..l'ultimo sguardo..l'ultimo addio"FORSE".E lui si allontanò....era libero  di fare le sue esperienze.. di innamorarsi, o infatuarsi ancora.Di conoscere la differenza tra attrazione,sentimento,sensazioni,libero di ricordarmi.. di vivere ..senza di me.. e far sì che per me resti “il mio fantasma”. .e di quel “castello” che visse per un attimo.. una parte della mia vita,,”Lui"..MY BOO..Usher N'Alicia Keys