evalunaebasta

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C’è una piccola scala che porta giù...verso il mare.Ne conto i gradini mentre stringo la mia  borsa...dentro penne e conchiglie. Per scrivere e sentire il lamento del vento..il movimento delle onde. Le ginocchia sono sbucciate...ho gambe da bambina temeraria...che corre e cade provando a  catturare i sogni. Ho spalle larghe...per farmi scivolare addosso tutto lo schifo di questo mondo.Lo vedo anche col sole contro. Lo sento come una scossa, appena sotto pelle. Si confonde fra nuca e collo. Lasciando soltanto brevi segni sulle guance appena arrossate da carezze distratte, di passaggio. Son randagia come un cane che non ha mai avuto un padrone, né un posto dove tornare...e libera. Libera di graffiare la sabbia a mani nude. Coi capelli appiccicati alle tempie e le ciocche più lunghe in bocca...per sentire il gusto del sale...e di risate. A volte amare. Alzo le braccia mentre cammino.Un passo dopo l’altro, in precario equilibrio fra futuro e ricordi. Mi siedo a terra. Cerco con lo sguardo il punto esatto in cui il blu del cielo si incontra con quello del mare. Là, anche se non si può vedere, qualcuno sta facendo l’amore.Intanto la spuma infuria illuminata dalle prime stelle. Belle. Lontane. Stelle.Il cuore segna un ritmo senza tempo e muove sangue dentro, alzando il petto ad ogni respiro, lento, denso.E penso che domani avrò altro da vivere, da raccontare. E strada. Ancora molta strada da fare.Ho proprio voglia di infilare nuovamente il dito nella marmellata e nella vita. Eccomi. Io ballo nuda e respiro mare, geneticamente. Come sempre.