evalunaebasta

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Vogliovorròvolevovorrei.Il verbo volere m’incanta.Quel voglio anticipa grandi cose...annuncia sogni, desideri, vita, situazioni che prima o poi ci scarcerino dal male, dal silenzio, dall’isolamento e dall’incertezza.Dalla provvisorietà...che poi  è la vita in sé.Il verbo volere m’incanta, ma ho quasi smesso di usarlo...perché non ha un contrario.Mi accorgo che volere è un grande inganno...un tormento che non ha ritorno, che non si placa mai e ti mostra prima o poi il suo conto, dilatato e gonfio d’interessi.E’ vanità che preme fuori da una porta chiusa, istinto puro, ma che non sa per nulla cosa l’aspetta fuori.Un verbo ragazzino ed impertinente che non concede tempo a considerazioni. Mi sono accorta di non voler più nulla con quella premura secca degli affanni...di non aver più fretta.Sono seduta a un angolo di strada perchè qui sono arrivata, forse anche grazie a quell’assurda voglia di volere.Adesso ho un gran bisogno di osservare e di fermare quel che si vede...per non dimenticare...chè ci vuol coraggio anche solo a  svegliarsi la mattina.