evalunaebasta

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I miei alunni adorano far testi scritti…quelli che noi chiamavamo temi e che alla loro età io accoglievo come un momento duro e faticoso. Ma quando la mattinata scolastica inizia con l’annuncio della stesura d’un testo loro applaudono festanti la notizia.Alessio mi ha confessato che adora scriver testi...che scrivere lo emoziona perché non sa mai sin dove arriverà la sua memoria...sin dove si spingeranno i suoi ricordi. E mentre lo diceva aveva gli occhi pieni di luce.Sorrido pensando  che è buffo sentir pronunciare da quelle labbra bambine la parola ricordo.Vorrei domandar loro la definizione di un concetto troppo grande per i quei teneri 9 anni, ma mi limito a guardarli mentre s’impegnano a sporcare d’inchiostro i loro pensieri.Il ricordo, già...se qualcuno chiedesse a me la definizione direi che è una piuma bianca che si posa sul naso e ti fa starnutire...è un granello di polvere...e subito si spalanca la pagina di quel libro che non scorrevi più da un pezzo, ma che hai scritto anche tu...e ancora oggi ti sorprende.E’ una sensazione che si può richiamare...che è stata, perche mai nulla è perduto, ce l’hai sempre lì, dentro le tasche...è solo rimasta a gironzolare attenta e taciturna, vigore che eleva e  fa brillare la sera.E ricordo son tutti quei piedi che han marciato al tuo fianco...le mani che hai sfiorato...le labbra che hai baciato...ed è tutto lì...ed il solo guardare, lo fa essere ancora.E' un salto mortale che lascia senza fiato, un vecchio assopito, un orologio che è rimasto indietro, il piede sopra a un sasso, un treno deviato. Il ricordo è una piuma bianca che ti si posa accanto e ti fa starnutire…è l’acre del limone e poi il singhiozzo muore.