Riccardo Evangelista

17 MARZO... MA QUALE FESTA?


Sono ormai note le polemiche di diverse componenti politiche ed economiche sulla opportunità di confermare il 17 Marzo 2011 giorno di festa nazionale.Ed ecco la soluzione geniale:SOSTITUIRE LA FESTA CON UN GIORNO DI FERIE OBBLIGATORIE!!!!!!!!!Vi riporto l'articolo di Affaritaliani.it LEGGETELO ATTENTAMENTE17 marzo, ferie obbligatorieMercoledí 09.03.2011 14:39Di Maria Gemma AzuniSi sta chiudendo nella maniera più imbarazzante, e pericolosa, la dibattuta e vergognosa polemica a proposito della festività del 17 marzo. Dopo il lungo tira e molla governativo che ha visto i Ministri scontrarsi financo sull'opportunità di festeggiare uniti una ricorrenza così importante come i 150 anni di unità di Italia, offrendo una pessima rappresentazione istituzionale proprio in un momento che avrebbe dovuto essere di unità e condivisione, ieri l'ultima beffa. Un comunicato stringato della Funzione Pubblica, conforme al DL 5 del 2011, conferma ciò che tutti i dipendenti temevano, ovvero che 'i lavoratori non potranno disporre in piena libertà, secondo le loro esigenze, di tutte e quattro le giornate di riposo compensativo, essendo sostanzialmente previsto l'obbligo ex lege che uno di questi riposi cada nella giornata del 17 marzo. Nella pratica, quello che doveva essere un giorno festivo, capitato in un anno peraltro che non vede festeggiarsi il 25 aprile e il 1 maggio, si risolve in un giorno di ferie obbligatorio, poiché i riposi compensativi sono stati in tutto e per tutto assimilati alle ferie, come stabilito dal Consiglio di Stato con la sentenza 802/1986 e dal parere Aran del dicembre 2001. Un'altra picconata ai diritti dei lavoratori, ciò che ancora non era mai avvenuto: ovvero la piena disponibilità delle ferie, diritto costituzionalmente garantito, nella mani del datore di lavoro, peggio ancora del Governo, senza alcuna collaborazione, decisione, volontà del lavoratore. Saranno contenti Confindustria e datori di lavoro, che avevano subito, sodali della Lega Nord, lamentato la perdita di produttività di una giornata di lavoro (infischiandosene delle festività che quest'anno cadono di domenica), mi chiedo pero' quale sia la reazione dei lavoratori e dei sindacati. E del Comune di Roma, che non ha ritenuto di dover nemmeno informare i propri dipendenti della decurtazione che subiranno. Reputo molto grave questo ennesimo attacco ai lavoratori, incomprensibile il totale silenzio intorno ala vicenda, e scandaloso che il sacrosanto festeggiamento per l'Unità d'Italia passi esclusivamente sulla pelle dei lavoratori, che si ricorderanno a lungo di questa festa, purtroppo non con piacere, ma con estrema amarezza.* Consigliere di Roma Capitale di Sinistra, Ecologia e Libertà