lettera

Post n°12 pubblicato il 24 Gennaio 2011 da evelyn.politi

Ti Amo...
Non dormo più, penso a te,
Qualunque musica mi sconvolge,
Qualunque melodia mi attraversa e mi fa tremare...

Penso a te...
Ti sogno continuamente
Tu sei quello che ho di più bello,
Tu sei il mio amore.

Mia meraviglia, mai ti vorrò perdere.
Per niente al mondo, ti scorderei,
Mai ,
Mai .
Ti amerò per sempre,
Ogni giorno di più.
Ti Amo
Ti Amo

Ti Amo

 
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fedeltà

Post n°11 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da evelyn.politi

Sempre più l’amore fedele sembra un rottame d’altri tempi. Come ritrovare il senso dello stare insieme? Fedeltà: è una parola che sembra antiquata e pronunciarla oggi fa paura! Chi, io? Fedeltà a chi? E perchè?

Dal vocabolario. Fedeltà: costante rispondenza alla fiducia accordata da altri o ad un impegno liberamente assunto. Rispondenza alla verità, alla realtà dei fatti; conformità all’originale.

Si tratta di un mio per sempre alla persona amata, all’impegno preso! Essere fedeli significa crescere insieme in questo dono reciproco che è iniziato quando ho detto “”e che si dispiegherà sempre di più col passare degli anni. Ci vuole tempo per crescere, per costruirsi, si tratta di un progetto da inventare insieme: è poter dire all'altro: “Qualunque cosa succeda io sarò con te, nei tuoi momenti felici e in quelli tristi”.

Se la fedeltà è un cammino, una costruzione, devo imparare a rispettare quei segnali che mi aiutano a restare fedele e a camminare dritto. L'indifferenza verso l'altro ucciderà la fedeltà: non avere un po' di tempo da dedicargli, mettere prima di tutto la mia carriera, la mia realizzazione personale, le mie attività sportive, musicali... i miei amici... “Sono libero, voglio conservare la mia libertà”,... A poco a poco la comunicazione non esiste più, ognuno vive per se stesso invece di vivere per l'altro e a questo punto, insoddisfatti e messi davanti alle molteplici tentazioni della vita, si è tentati di rompere la fedeltà promessa. Questo vale nel matrimonio, ma non solo: vale per tutto nella vita!

Non va sottovalutata una «custodia» sul nostro cuore, sui nostri occhi, sul nostro corpo e sul nostro linguaggio per preservare la nostra fedeltà come si preserva un tesoro prezioso a cui teniamo molto. Le tentazioni del mondo in cui viviamo sono forti : pornografia ostentata, banalizzazione dell'atto sessuale, ricerca del piacere per se stesso, provocazioni della moda, film che danno valore all'infedeltà...

La “fedeltà appare come il segno della capacità dell’amore di ogni essere umano di farsi decisione definitiva ed irrevocabile, così da impegnare per tutta la vita, in eterno! L’attitudine ad affrontare e superare la sfida della durata (perchè di sfida si tratta) rappresenta il suggello definitivo dell’amore.” (R.Guardini) È la virtù che permette di continuare a starci quando il “per sempre”, declinato nel giorno dopo giorno, assume le forme della crisi, dell’errore, della fatica? Si, possiamo dire che la fedeltà è la virtù di chi mantiene le promesse.

Io non amo una persona (o quel progetto di vita) perchè stiamo bene insieme o mi piace e basta,  ma...continuo a starci e a perseguire quell’impegno perchè l’amo, perchè è la ragione della mia vita. E...nel caso in cui ci siano difficoltà? Ecco che proprio qui sta il senso della fedeltà: nei momenti difficili, proprio perchè sono difficili e comportano un atto di virtù, continuo per fedeltà, sapendo che poi il momento difficile termina! L’amore implica un dono di sé, una sorta di estensione di sé che richiede un profondo ed autentico senso di responsabilità. Ma...ne vale veramente la pena!

Oggi sono tante le infedeltà, i no agli impegni presi. Ma secondo voi, quali sono le prassi che si possono pensare per alimentare e far crescere nei giovani e nei giovanissimi la virtù della fedeltà?

 

 
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intimità

Post n°10 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da evelyn.politi

Che senso ha parlare di intimità oggi, quando la gente va in giro mezza svestita, frequenta spiagge poco buone e…basta accendere la tv o aprire youtube perché un corpo nudo entri nel nostro salotto o nella nostra stanza? Che senso ha parlare di intimità oggi, quando la cura dell’immagine conta di più di ogni altra cosa, i prodotti di bellezza (maschili e femminili) si moltiplicano sempre più, e andare in palestra ormai è diventato un must? L’intimità è un rimasuglio di un' epoca passata in cui le relazioni sottostavano a un codice di condotta ben definito?

Oggi quello che conta è la semplicità, la spigliatezza, l’immagine, la moda, le interviste… Ma allora, l’intimità ha senso? Conviene ancora esplorare questo terreno? Beh, ciò che è chiaro è che l’uomo non si riduce solamente a un cocktail i cui soli ingredienti sono l’immagine, la moda e il corpo. Se si va oltre a tutto questo, ci si rende conto che nella vita ci sono anche altri elementi costitutivi interessanti, e che chi li scopre e se ne appropria in modo maturo, riesce a fare della propria esistenza un’avventura veramente degna di un uomo.

La ricerca della propria intimità non è un compito facile. Chi decide di lanciarsi in questa avventura, oltre all’intelligenza dovrà accrescere e affinare la propria sensibilità, senza la quale la contemplazione del delicato paesaggio dell’intimità rischia di diventare noiosa.

 

Intelligenza e sensibilità: ma non staremo complicando le cose? Queste premesse di cui l’intimità ha bisogno, rivelano che l’uomo è molto più del suo corpo: è intelligenza, volontà, memoria, immaginazione, spirito, cultura, sensibilità…Se è tutto questo, credo valga la pena conoscerlo per scoprirne le sfumature, per capire quale ruolo svolge ognuno di questi elementi e che relazione hanno tra loro.

La felicità ha a che vedere con il mondo interiore o è una prerogativa esclusiva del corpo?
Ignorare l’intimità dell’uomo, significa rinunciare a conoscere una parte molto interessante dell’essere umano!

 
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amicizia

Post n°9 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da evelyn.politi

L'amicizia è una virtù o s'accompagna alla virtù; inoltre essa è cosa molto necessaria per la vita. Infatti nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se avesse tutti gli altri beni. E infatti sembra che proprio i ricchi e coloro che posseggono cariche e poteri abbiano soprattutto bisogno di amici; infatti quale utilità vi è in questa prosperità, se è tolta la possibilità di beneficare, la quale sorge ed è lodata soprattutto verso gli amici? O come essa potrebbe esser salvaguardata e conservata senza amici? Infatti quanto più essa è grande, tanto più è malsicura. E si ritiene che gli amici siano il solo rifugio nella povertà e nelle altre disgrazie; e ai giovani l'amicizia è d'aiuto per non errare, ai vecchi per assistenza e per la loro insufficienza ad agire a causa della loro debolezza, a quelli che sono nel pieno delle forze per le belle azioni. [...] (Aristotele, Etica Nicomachea, trad. cap. 1, pp. 193-194).

Che cos’è l’amicizia? Cosa lega due amici tra loro? Quando è vera amicizia e non semplice conoscenza? Che cos’è l’Amicizia con la A maiuscola? Come trovare la vera amicizia?

Sull’amicizia molto si è scritto e addirittura un telefilm americano ne ha tratto ispirazione e il nome (Friends).
Vediamo un po’. Wikipedia definisce l’amicizia come: “un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso, ma anche tra esseri umani ed esseri appartenenti al mondo degli animali. È considerato uno dei più importanti stati emozionali, dopo l’amore universale, alla base della vita sociale, perché fonte di collaborazione al benessere comune, aiuto e condivisione di momenti importanti.”
Sul dizionario ho trovato la seguente definizione: “il legame affettuoso fra due o più persone, nato dalla consuetudine e da affinità di sentimento, tenuto saldo da una reciproca stima e considerazione.”
Per Cicerone l’amicizia “non è altro che un accordo perfetto su tutte le cose divine ed umane, accompagnato da benevolenza e da amore”.

Vediamo di trovare altri punti. L’Amicizia è:
1) Condivisione di segreti e complicità
2) Affinità di natura e comunanza di ispirazioni
3) Passare insieme dei momenti unici
4) Condividere un giocattolo
5) Fiducia e intesa reciproca
6) Potersi rilassare e lasciarsi andare
7) Poter sempre e comunque contare sull’altro
8) Un sorriso al momento giusto
9) Parlare lo stesso linguaggio
10) Capirsi con uno sguardo

Nella concezione classica Cicerone definisce l’amicizia come un sentimento molto elevato, che dona e richiede moltissimo; assai raro, ma capace di dar serenità a chi ne è partecipe.
Cicerone ci parla anche, non senza un certo disprezzo, di quelle che vengono considerate amicizie da molti: un insieme di interessi personali, opportunismo, calcoli mondani; ma è la vera amicizia, quella che ci presenta l'autore nello stretto rapporto fra due dei più rappresentativi personaggi del suo tempo: Lelio (l'oratore di quest'opera dialogica) e Scipione, la cui recente dipartita è fonte di preoccupazione per lo stato. E' un'amicizia in cui l'interesse personale è bandito, in cui l'intesa spirituale, pur nella divergenza a volte di idee, è la caratteristica determinante; è un rapporto paritario fra due personalità carismatiche che mantengono la fermezza di carattere pur nella reciproca intimità; è un sentimento assai duraturo che, pur potendo scemare nel tempo, e portare anche a rotture violente, è capace di gratificare in somma misura chi lo assapora. Cicerone ci parla anche dell'impossibilità della vera amicizia fra persone troppo diverse caratterialmente e come orientamento morale; illustra altresì i limiti della vera amicizia, quando essa porta a compiere atti e azioni contrarie ai propri principi, alla morale, alle leggi, allo stato.

 
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amore

Post n°8 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da evelyn.politi

Definire l'Amore come quello stato d'animo, quel sentimento che comporta benessere, felicità, liberazione dai conflitti interiori ed esterni e che esprime le proprie manifestazioni mediante l'affetto, la solidarietà, la compassione non è affatto azzardato. Del resto chi non intuisce, anche se in maggiore o minore misura, che l'Amore è qualcosa di nobile, sublime, meraviglioso?
Tuttavia, se l'Amore significa qualche cosa di molto bello, appagante e positivo per l'esistenza, come mai l'Umanità, pur disponendo di tale dote, vive in un diffuso malessere e in una conflittualità permanente, mentre ricorrendo al utilizzo massiccio dell'Amore (patrimonio latente in ciascuno di noi), ovviamente ne scaturirebbe una qualità di vita meno traumatizzante, più serena e più felice?
Sicuramente c'è qualche ostacolo, non di poco conto, a impedirci di percorrere la strada dell'Amore per raggiungere, noi esseri umani il traguardo di una sussistenza ideale, tanto agognata e inseguita.
Perciò, sarebbe molto importante, essenziale, che ognuno ci riflettesse sopra, cercando di sondare in profondità i propri sentimenti per scoprire la risposta. Cominciando, per esempio, dalla domanda: e se la chiave per conoscere e vivere l'Amore consistesse nel ribaltamento del criterio "il mio benessere, la mia felicità dipendono da quanto io sono amato" (al quale l'essere umano almeno fin qui, è portato, educato, abituato; ritenendo, talvolta, da sempre che questa modalità sia inequivocabile).
Capovolgendo il concetto, ne risulta che: "La mia felicità, il mio benessere dipendono dalla dimensione in cui amo io".

 
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