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Come potrà divenire saggio chi maneggia l’aratro


La sapienza dello scriba sta nel piacere del tempo libero,chi si dedica poco all’attività pratica diventerà saggio.Come potrà divenire saggio chi maneggia l’aratrospinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoroe parla solo di vitelli?e che dedica il suo cuore a tracciare solchi e non dorme per dare il foraggio alle giovenche.?Così e' ogni artigiano e costruttoreche passano  la notte come il giorno:quelli che incidono immagini per sigillie con pazienza cercano di variare le figure,dedicano il cuore a riprodurre bene il disegnoe stanno svegli per terminare il lavoro.Così il fabbro che siede vicino all’incudineed è intento al lavoro del ferro:la vampa del fuoco gli strugge le carni,e col calore della fornace deve lottare;il rumore del martello gli assorda gli orecchi,i suoi occhi sono fissi sul modello di un oggetto,dedica il suo cuore a finire il lavoroe sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.Così il vasaio che è seduto al suo lavoroe con i suoi piedi gira la ruota,è sempre in ansia per il suo lavoro, e si affatica a produrre in gran quantità.Con il braccio imprime una forma all’argilla,mentre con i piedi ne piega la resistenza;dedica il suo cuore a una verniciatura perfettae sta sveglio per pulire la fornace.Tutti costoro confidano nelle proprie mani,e ognuno è abile nel proprio mestiere.Senza di loro non si costruisce una città,nessuno potrebbe soggiornarvi o circolarvi.Ma essi non sono ricercati per il consiglio del popolo,nell’assemblea non hanno un posto speciale,non siedono sul seggio del giudicee non conoscono le disposizioni della legge.Non fanno brillare né l’istruzione né il diritto,non compaiono tra gli autori di proverbi,ma essi consolidano la costruzione del mondo,e il mestiere che fanno è la loro preghiera. 38.1803