ezio brugali blog

Voglio che tu sappia (NERUDA)


Pablo Neruda e Matilde Urrutia - Isla negra (CILE) Voglio che tu sappiauna cosa.Tu sai com’è questa cosa:se guardola luna di cristallo, il ramo rossodel lento autunno alla mia finestra,se tocco vicino al fuocol’impalpabile cenereo il rugoso corpo della legna,tutto mi conduce a te,come se cio’ che esistearomi, luce, metalli,fossero piccole navi che vannoverso le tue isole che m’attendono.Orbene,se a poco a poco cessi di amarmicesserò d’amarti poco a poco.“ Se d’improvviso mi dimentichi,non cercarmi,chè già ti avrò dimenticata “Se consideri lungo e pazzoil vento di bandiereche passa per la mia vitae ti decidia lasciarmi sulla rivadel cuore in cui ho le radici,pensache in quel giorno,in quell’ora,leverò in alto le bracciae le mie radici uscirannoa cercare altra terra.Ma se ogni giorno,ogni orasenti che a me sei destinatacon dolcezza implacabile.Se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi,ahi, amor mio, ahi mia,in me tutto quel fuoco si ripete,in me nulla si spegne né si dimentica,il mio amore si nutre del tuo amore, amata,e finchè tu vivrai starà tra le tue bracciasenza uscire dalle mie. Pablo NerudaPost n°1165 pubblicato il 30 Novembre 2012 da virgola_df  
exiettoaaaah, allora somiglio a Neruda. Io per amare devo sentirmi ricambiato. Sembra una frase scontata, ma non mi pare sia cosi, troppe persone sono perse per altre persone seppur non minimamente ricambiati. Io non sono cosi, il mio amore dev'esser alimentato dall amore dell'altra persona, creando un legame potentissimo ed un vortice di forza a salire. Qualora non venga alimentato, l'autonomia non e' molta (infatti un rapporto "di lontananza" non mi e' durato granche'), e cercherebbe altre fonti. UN BACIO a voi, ezio