ezio brugali blog

sapevate del chinotto di savona ?


HO PIACEVOLMENTE APPREZZATO IL CHINOTTO in quel di VARAZZE, scoprendo, non ne ero al corrente, che e' un prodotto tipico della zona!
Il chinotto di Savona è un frutto tipico ligure che viene prodotto sia lungo la costa che nel primo retroterra, tra Varazze e Finale Ligure (Savona). E' un alberello sempreverde, originario della Cina e della Cocincina. I frutti, disposti a grappoli, sono di piccole dimensioni, della grandezza di una grossa albicocca, sferici, ma alquanto appiattiti alla base, apireni o con semi piccoli.La buccia sottilissima è di colore giallo-arancio e intensamente profumata, mentre la polpa si presenta gialla, poco sugosa, leggermente amara e con 8-10 spicchi.Il Chinotto è ritenuto una mutazione (gemmaria) dell'arancio amaro. La coltura più estesa, che ha fama mondiale, è quella che si fa in Liguria, nel territorio di Savona da circa tre secoli. Qui i chinotti si estendono in una zona litoranea dai 2 ai 300 m s.l.m., tra Varazze e Finale, spingendosi nelle vallate retrostanti.Dai suoi frutti non si ricava solo l’omonima bevanda, gassata e amarognola, ma serve anche per preparare canditi, marmellate e mostarde.Attualmente solo due pasticceri candiscono ancora i chinotti di Savona: questi agrumi si possono consumare infatti esclusivamente canditi, freschi sono troppo amarognoli, oppure sotto sciroppo.Un tempo l'esportazione di chinotti era molto attiva verso la Francia, l'Inghilterra e le Americhe. La Francia da sola assorbiva, fino a non molti anni fa, i tre quarti della produzione ligure e sul banco di vendita di molti caffè italiani e francesi si poteva trovare un vaso dotato di un cucchiaino di maiolica e pieno di piccoli agrumi verdi immersi nel Maraschino: erano chinotti di Savona, famosi e unici per qualità, aroma e ottimi come digestivo.Purtroppo attualmente tale commercio si è praticamente estinto, tuttavia recentemente nel savonese il chinotto è diventato una coltivazione protetta e dal settembre 2004 è entrato a far parte dei Presidi Slow Food con l’obiettivo di recuperarne la coltivazione e di rilanciare l’arte della canditura.A tal scopo è stato firmato un atto disciplinare molto rigoroso affinché nella lavorazione artigianale si utilizzino materie di prima qualità e solo chinotti genuini e autentici nati e sviluppatesi "in loco".