ezio brugali blog

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 DANDY. Termine col quale, fin dal principio del sec. 19°, venivano indicati, a Londra, gli uomini eleganti il cui modello era G. B. Brummell (1778-1840), considerato arbitro dell’eleganza londinese, famoso per la raffinata sobrietà del vestire e la freddezza sprezzante dell’atteggiamento; la parola si è diffusa nell’uso com. col sign. di uomo elegante, alla moda, che attribuisce grande importanza al proprio aspetto, dando valore soprattutto allo stile, al buon gusto, alle belle maniere, e ostentando fastidio per i modi e i costumi borghesi, ma è stata anche usata con riferimento a un tipo di intellettuale e ai suoi atteggiamenti (v. dandismo)Le origini di questa filosofia di vita le ritroviamo nel cosiddetto dandismo intellettuale che vede come interpreti nomi quali Baudelaire, Wilde, Byron e D’Annunzio. Ma chi sono i dandies al giorno d’oggi?Di questi tempi l’eleganza accurata e maniacale dei signori di una volta è ripresa sotto un altro punto di vista più aggiornato. Sto parlando degli uomini contemporanei, sempre più attenti all’ estetica e alla cura del proprio corpo che a causa, o grazie (come preferite voi), degli standard di bellezza della società odierna trasmessi dai media e dall’ industria della moda, hanno rivalutato questo aspetto. Concetto ripreso anche nel desiderio di giocare con la moda, ricercando particolari dettagli per distinguersi.