L'uomo illustrato

La chiamano estate


Metto nel lettore un cd dei Pearl Jam, estraggo dalla "libreria" un libro di Ballard: la mia estate che finisce.É il turista inglese che a Lucca con una cartina mi chiedeva indicazioni, sono le foto fatte e anche quelle cancellate del sole che tramontava dietro la Turchia, il sale dei margarita sulle labbra e sulla barba, i souvenir posizionati al centro del trolley per paura che si rompessero, le notti sveglio fino a tardi senza nulla da inseguire, il giorno da turista forzato, il correre sulla battigia e le docce di acqua gelata per togliere tutto quel sudore, le aspettative del ritorno, l'essere scambiato per greco e anche il fermarsi a parlare in italiano con un anziano greco che ricordava con discreto piacere gli anni sotto l'Italia, i ricordi che mi venivano in mente, i chilometri fatti a causa delle indicazioni stradali, i libri che avrei potuto leggere aspettando l'aereo, la limonata che ci hanno spacciato per mojito, i pomeriggi a dormire perchè pioveva, i post-serata a parlare sul muretto di una chiesa di fronte al portone di casa, il pranzo tipico piemontese l'ultimo giorno di lavoro, le cartoline da scrivere e le loro frasi, una nuova tazza.