L'uomo illustrato

Coi miei occhi


Ti guardo. Questa è una notte fortunata: niente luna. Il fiume è scuro, color inchiostro. E io sono qua immobile, che ti guardo. Tutto è immobile. L'erba, l'acqua, le nuvole sono immobili. Il vento è immobile, mentre ti guardo. Sento solo le flebili lucciole. Disturbano. Il loro flebile volo si riflette sulla acqua nera. Insignificanti segnali luminosi che si accompagnano al tenue gracidare delle rane. Nulla però può distrarmi. Tutto è fermo, immobile, illusorio per me. E io ti guardo.Aspetto la notte con ansia. È l'unico mio desiderio. Desidero essere qui in una notte senza luce. Il giorno è solo un lento avvicinarsi ad un'altra notte. È tempo che contiene il fiume delle mie preghiere. Una notte buia, nessuna luna, nuvole oscure, e acqua color pece. È una preghiera semplice, che continuo a ripetere con ostinazione. Non desidero niente, se non poter essere qua immobile a guardarti.È inutile. Ogni notte è identica. Ogni notte termina. L'alba giunge crudele. Rischiara questo fiume. Rende le acque sempre più chiare, più azzurre. Riporta tutto alla vita. Restituisce il movimento, la velocità. E io ti guardo, ma è inutile. Non posso più vederti. Il tuo risplendere è debole. Aspetterò ancora la prossima notte. Tornerò qui immobile per guardarti. Tornerò per guardare il tuo risplendere in una nuova oscurità. Per guardare la dea di cui mi sono innamorato. E ti guardo ancora un attimo, anche se il sole rende impossibile vederti.