L'uomo illustrato

Proiettiamo un romanzo


Su questo romanzo di Lansdale (l'edizione italiana contiene anche il seguito) è stato scritto di tutto e di più. Probabilmente ogni singola pagina, ogni singola scelta stilistica/narrativa è stata ampiamente vivisezionato e, nonostante tutto questo parlare, probabilmente non si giungerà mai a capire come questo scritto sia diventa un'opera di culto.Personalmente non riesco a definirlo, a catalogarlo, forse per mie lacune forse per la sua stessa natura, forse perché veramente l'autore texano ha creato un'opera inarrivabile, inarrivabile non perché perfetta, ma perché una volta scritta in modo magistrale non ha più sensi seguire la strada tracciata. Lansdale ha scritto uno, anzi due romanzi come se si trattasse esattamente di B-movie o Z-movie (proiettati normalmente a coppie n.d.T.). Ogni scelta nella costruzione della storia è stata fatta con questo obiettivo riprodurre su carta non un B-movie fantahorror, ma proprio creare un romanzo come se fosse uno di questi film. Era facile cader nel banale e nell'ovvio e non riuscire a reggere l'impegno narrativo per tutta la durata del romanzo, ma Lansdale non delude le aspettative e con un stile asciutto, diretto, ma non violento (anche se l'opera è piena di violenza descritta, ma non gridata) e con una grande ironia conduce i lettori dentro fantasiose, surreali situazioni, ma anche ampiamente irreali, ma a cui il lettore non si sente in obbligo di dubitarne e di chiederne spiegazioni. Infatti, siamo in un modo semi-fantastico di bassa qualità in cui tutto si regge su sé stesso ad uso e consumo e per il lettore. La notte del drive-in è un'esperienza da fare e provare, si può rimanere delusi, ma fino che non si è provato è difficile dire se hanno ragione colore che lo considerano un grande romanzo o chi non la pensa così, ma difficilmente esiste un solo giudizio su questa opera.