L'uomo illustrato

La fine e inizio della Realtà


Isaac Asimov scrive La fine dell'Eternità (The end of Eternity) nel 1955 come rivisitazione (abbastanza massiccia) di un racconto scritto l'anno precedente e non accettato per la pubblicazione (che solo diversi decenni dopo vedrà la stampa all'interno dell'antologia The Alternate Asimovs, Fantasimov nell'edizione italiana).Asimov scrive il romanzo con l'idea di pubblicarlo a puntate e solo successivamente di racchiuderlo in volume (comportamento abbastanza tipico nel periodo per le opere di fantascienza). Questa sua idea editoriale verrà disattesa, però influisce sulla struttura dell'opera stessa che viene costituita come una serie di capitoli che dal punto di vista narrativo sono autosufficienti.In La fine dell'Eternità Asimov si focalizza sul tema dei viaggi nel tempo, una tematica che ha fornito agli scrittori (e non solo a quelli di fantascienza, basti pensare a Charles Dickens in Canto di Natale) grandissime possibilità narrative. L'approccio di Asimov a tutte le problematiche dei paradossi del viaggio nel tempo è principalmente di tipo etica. Infatti, per tutta l'opera la domanda principale di ogni personaggio riguarda la liceità e l'opportunità di modificare la storia per portare l'umanità verso la felicità.La storia narra di Andrew Harlan un tecnico dell'Eternità, una società che vive fuori dal tempo e che cerca di controllare il flusso del Tempo modificando la storia. Un tecnico non deve altro che calcolare,  mediante il suo intuito, e realizzare quale sia il Mutamento Minimo Necessario al fine di ottenere il Miglior Risultato Possibile ovvero il Mutamento di Realtà desiderato. Andrew Harlan però non è un tecnico qualunque, ma è il tecnico personale di Twissell, il più potente Calcolatore Anziano. Andrew Harlan si trova al centro di una serie di scelte da fare durante la sua missione, che lo portano a interrogarsi se debba o meno oltrepassare i limiti e le leggi dell'Eternità. Lentamente  scopre di essere solo una pedina in una lotta che non lo riguarda direttamente e che sembra schiacciarlo come vittima innocente, ma predestinata.Il classico stile pacato e controllato di Asimov, che in molti hanno additato come suo limite, si sposa adeguatamente alle intenzioni di questo romanzo, mantenendo la tensione e le aspettative al giusto livello, ma non preannunciando mai un possibile colpo di scena indipendentemente dal fatto che ce ne siano parecchi. Guardando questa opera a posteriori, viene inoltre da affermate che questa opera più di molte altre preannunciano un suo fortunato futuro da giallista.Una volta inziiato a leggere il libro il lettore ha tra le mani un romanzo gradevolissimo, che sebben non abbia un ritmo mozzafiato propone una lunga serie di colpi di scena, in cui nell'economia generale, nessun particolare è sprecato. Un ultima nota, questo romanzo risulta essere svincolato da qualunque altra opera di Asimov e non far parte della storia dell'impero galattico, che ha Asimov ha tracciato con innumerevoli romanzi e racconti, e di conseguenza leggibile da tutti senza alcun problema. È altresì vero che ne costituisce una sorta di presupposto.