Blog di Exodus1984

Arte e Poesia: Il Poeta Proibito.


Bene, eccomi di nuovo qui per un nuovo post, oggi voglio presentare alcune letture che faccio di solito, e allo stesso tempo, le traduzioni antiche che non si trovano più nella lingua friulana moderna. :-))Premetto che questo post è un regalo letterario per l'amicadi rete Psicologiaforense, e deriva da una ricerca personale basata sui contenuti dei post che ho potuto leggere sul suo blog nel corso degli anni. :-)Questa semplice ricerca, contiene un breve estratto della miabiblioteca personale, per cui, cara amica di rete, oggi tiregalo una perla davvero molto rara della cultura friulana, ilgrande Eusebi Stele, conosciuto anche come "Il Poeta Proibito".Inizio subito dicendo che la mia traduzione è basata sui terminiantichi della lingua friulana, ma vi sono anche termini nuovisul testo della poesia scelta che usano una grafia "normalizzata".I poeti che scrivevano poesie erotiche erano pochi al tempo delloStella, la Chiesa non tollerava la scrittura di opere letterariedi questo tipo, opere definite "volgari" oppure "opere del demonio". :-)))Nella poesia scelta per questa traduzione in lingua italiana, cisono molti elementi di psicologia, sesso, e una elevata caricaerotica che pervade tutti i versi del testo originale in linguafriulana, ma che non sono riuscito a trasferire nella traduzioneitaliana per il semplice motivo che alcuni versi sono davvero difficili da interpretare in modo corretto, mancando la traduzionedi alcune antiche parole e non riuscendo a creare una frase di senso compiuto ho dovuto effettuare una traduzione che rendasolo un'idea del contenuto originale di questa poesia.Dalle ricerche personali effettuate nel 1872 da Luigi Pogniciper la presentazione del suo illustre concittadino, si legge che i dati  rilevati erano molto scarsi, questo era dovuto al fatto che i manoscritti furono scoperti oltre duecento anni dopo la morte del poeta.Dal Pognici si legge: Eusebio-Lodovico Stella(1602-1671)"Stella Eusebio-Lodovico, nato il 21 agosto 1602 da Messer Faustino e da Donna Marcolina, tenuto al fonte battesimale da Messer Francesco del Capello, orefice di Feltre e da Elisabetta di Giov.Enrico dei Signori di Spilimbergo, studiò legge, coltivòla musica la filodrammatica e la poesia, scrisse in modo elegante nelle lingue italiana, friulana, veneziana e spagnuola.Un grosso volume dè suoi componimenti poetici, dono del distintissimo ab. Jacopo Pirona, sta autografato nella Biblioteca Comunale di Udine".Questa breve ricerca fu fatta inizialmente presso gli archivi parrocchiali del duomo di spilimbergo, in modo non professionale ma mirato a trovare informazioni utili per le proprie ricerche personali.le poesie dello Stella, si trovano in 165 carte numerate che in totale formano complessivamente circa 330 pagine.La maggioranza di queste, è scritta in lingua Italiana del diciassettesimo secolo, ma una parte è in lingua Latina, in lingua Veneziana, in lingua Spagnola e in lingua Friulana.Il manoscritto 347 della biblioteca comunale di Udine è un codicerilegato di 165 carte(15 + 165) che appartenne all'abate JacopoPirona che in una nota scritta di suo pugno nella carta 164v, silegge:"Autografo di Eusebio Stella di Spilimbergo, che fiorì nel 1600, avuto dalla Biblioteca Gabrielli, Jacopo Pirona".Il grandissimo valore di questo manoscritto, è dato dal fatto che è autografato proprio da Eusebio-Lodovico Stella.Infatti, in molti libri antichi che possiedo, si trovano spessole firme autografe degli autori, un modo antico per mantenereil copyright delle proprie opere... ;-)Oggi invece si usano i codici ISBN etc.etc... ;-))Le poesie in lingua Friulana sono venti(20) ma solo due colpiscono il lettore per la loro estrema lunghezza.Le poesie erotiche in lingua Friulana si pensa fossero state scritte in gioventù dallo Stella, proprio per lo studio psicologico personale che ne venne fatto da diversi ricercatori molti secoli dopo la sua morte.E' noto che tutta la letteratura friulana era sempre riportata su manoscritti, le opere di Ermes di Colloredo  (1622-1692)furono pubblicate solamente cento anni dopo la sua morte, nel 1792.Il manoscritto dello Stella, rimase inedito fino al 1874, anno in cui vennero pubblicati quattro sonetti amorosi per le nozze Urbani-Baldassi a cura di Vincenzo Joppi(1824-1900).Quattro anni dopo(1878), il manoscritto dello Stella fu presentatoagli studiosi e ricercatori dallo stesso Joppi.Eusebio Stella scriveva nella lingua Friulana di Spilimbergo, cheera poco distante da quella scritta e parlata nel Friuli centrale.La lingua municipale Friulana era quella della città di Udine del 1600, ma lo Stella, usava con estrema maestria la lingua friulana del suo tempo, come per le altre grandi lingue della sua epoca come la lingua Veneziana prima e la lingua Italiana poi.Analizziamo ora una delle poesie scritte in friulano in cui lo Stella descrisse l'atto sessuale di due amanti nei minimi particolari, si nota subito lo stato psicologico in cui sitrovava, anche questo descritto in tutti i particolari, motivoper il quale gli valse il titolo di "Poeta Proibito".----------------------------------------------------I amoors di jacuma e menotjeri un di cu la ligna a piaa 'saas in tuna pozza culà jù disot.mi scjampà il voli: e Jacuma e Menotvedei sot un cason in miez dai raas."Ohimè,Jacuma mee, ch'i mi disfaas!Ohimè, ve ch'al mi gota il scivilot!disèe il guidon. Cà cert, s'jo no ti fot,tu cunsumaat in curt mi vedaraas".La befutuda si crufà subìtch'a vedè il ruspi caz a issì foor,alza 'l vistiit e pià in man il veet.A la fotè tre voltis lì biel ceet:e jo ch'eri visìn, a siò savoortre voltis m'al menai cun apitìttaal ch'al mi issì un citdi roba... ch'i vedevi in tun baruzda la pota e dal cuul  duc' i pìluz.Cuant ch'a si forin suzcun tun fazzoletat ch'al vèe in sachetae jee fata s'avè la tifa neta,a j mostrà una teta:ma lui j vèe una man là dal culat,blanc just cumu la neef, plui no cu lat.Jo restai stupefatVidint la gran beltaat di chee polzeta:oh gjamba, oh cuessa, oh pota, oh cuul, oh teta!---------------------------------------------------- la lingua friulana usata è un misto di nuovo e antico che ho interpretato seguendo le traduzioni del vocabolario Pirona della terza edizione anno 1973(SFF), volume presente nella mia biblioteca personale e alcuni libri di grammatica friulana del 1923, che mi hanno permesso di ritrovare parole in friulanoantico altrimenti non traducibili nemmeno con tutti i moderni server per la traduzione della lingua Friulana.Un valido aiuto per questa traduzione è stato sicuramente ilvolume in friulano antico che tratta passi del vangelo ed èdatato 1770, in questo volume si riscontrano parole e diverse frasi usate anche dallo Stella nella sua composizione in friulano.La traduzione in italiano corrente non rispecchia l'altocontenuto erotico della poesia in lingua friulana, ma serve a comprendere bene perché lo Stella fu definito "Poeta Proibito" dalla Chiesa del suo tempo, e fu forse questo il motivo per cui la sua opera letteraria venne sepolta e dimenticata per così tanto tempo.L'indice dei libri proibiti(Index librorum prohibitorum) fece inmodo che il manoscritto dello Stella restasse "anonimo" per più di duecento anni dopo la sua morte.La traduzione di questa poesia, si può interpretare in questomodo:(mia traduzione personale in base ad antichi termini usatinella lingua friulana, ma ormai andati perduti anche nei dizionari moderni friulani)--------------------------I amoors di jacuma e menotjacuma(giacoma) menot(meni=domenico)Gli amori di Giacoma e Domenico----------------------------------------------------jeri un di cu la ligna a piaa 'saas in tuna pozza culà jù disot.mi scjampà il voli: e Jacuma e Menotvedei sot un cason in miez dai raas.Un giorno, ero con la canna da pesca a prendere ranein un laghetto laggiù di sotto.Con la coda dell'occhio, intravidi Giacoma e Domenicosotto un capanno in mezzo alla nuda terra. ----------------------------------------------------"Ohimè, Jacuma mee, ch'i mi disfaas!Ohimè, ve ch'al mi gota il scivilot!disèe il guidon. Cà cert, s'jo no ti fot,tu cunsumaat in curt mi vedaraas".Queste parole vennero pronunciate dal Domenico, e sentite e scritte poi dallo Stella."Povero me, Giacoma mia, mi sto sciolgliendo!Povero me, guarda, ho già avuto un orgasmo!disse l'amante. Stai sicura che ti possiedo,altrimenti mi vedrai consumato in breve tempo".----------------------------------------------------La befutuda si crufà subìtch'a vedè il ruspi caz a issì foor,alza 'l vistiit e pià in man il veet.Quella sgualdrina si distese subitoappena vide il rozzo membro ad uscire fuori,allora si alzò il vestito e prese in mano il suo membro.----------------------------------------------------A la fotè tre voltis lì biel ceet:e jo ch'eri visìn, a siò savoortre voltis m'al menai cun apitìttaal ch'al mi issì un citdi roba... ch'i vedevi in tun baruzda la pota e dal cuul  duc' i pìluz.Lui la prese per tre volte in un grande silenzio:e io che ero nascosto li vicino, sentivo il suo godimentoquindi mi masturbai per tre volte con grande appetitotanto che dal mio membro uscì un pentolino di sperma...mentre guardavo i peli della sua vagina e del suo sedere.----------------------------------------------------Cuant ch'a si forin suzcun tun fazzoletat ch'al vèe in sachetae jee fata s'avè la tifa neta,a j mostrà una teta:ma lui j vèe una man là dal culat,blanc just cumu la neef, plui no cu lat.Quando i due amanti ebbero finitocon un fazzoletto che lui aveva in tascasi accertò che la sua vagina fosse pulita,e lei gli mostrò un seno:allora lui gli mise una mano sul sedere,bianco come la neve, ma non molto come il latte.----------------------------------------------------Jo restai stupefatVidint la gran beltaat di chee polzeta:oh gjamba, oh cuessa, oh pota, oh cuul, oh teta!Io rimasi in attonita meravigliaguardando la gran bellezza di quella ragazza:oh che gamba, oh che coscia, oh che vagina, oh che sedere,oh che seno!----------------------------------------------------Adesso potrei mettermi a parlare di psicologia e del benesserepsicofisico, ma da questa poesia possiamo trarre alcune ideeche sono alla base di quello che oggi potremmo chiamare contutta tranquillità "Voyeurismo".Possiamo chiederci perchè lo Stella seguì i due amanti?Dal testo tradotto, si comprende benissimo che il poeta seguìi due amanti non perchè lo riteneva necessario, ma solo per unpiacere sessuale personale, infatti nei versi:" e jo ch'eri visìn, a siò savoortre voltis m'al menai cun apitìttaal ch'al mi issì un citdi roba... ch'i vedevi in tun baruzda la pota e dal cuul  duc' i pìluz."il poeta si procura piacere guardando l'atto sessuale dei due amanti di nascosto, proprio quello che farebbe oggigiorno un moderno "Guardone". ;-)))La vera storia sui nomi degli amanti:jacuma(giacoma) menot(meni=domenico)Dai documenti storici sappiamo che i momi che furono scritti inquesta poesia, non sono reali, ma è lo stesso Stella ad ammettereche la vera identità di questi due giovani ragazzi venne tenutanascosta per proteggerli, mentre la poesia che li ritraeva nel loro momento piu intimo, circolava e veniva letta da tutti imandrilli allupati dell'epoca... ;-))) Molte di queste poesie raccontano atti considerati osceni per laChiesa del suo tempo, e quindi gli scritti erano sempre lettie condivisi in clandestinità.Ma lo Stella, avendo nobili origini, poteva permettersi in uncerto modo la disobbedienza alle leggi ecclesiastiche, quindirischiò seriamente di essere quasi scacciato dalla sua terra, ein altri versi delle sue poesie, si legge proprio la paura cheil poeta aveva verso questa eventualità, nonostante i continui scritti osceni che sfidavano la Chiesa.  Per lo Stella, una delle correnti culturali dalle quali potrebbeavere tratto molte ispirazioni poetiche è forse dalle canzoni in lingua Veneziana di Maffeo Venier(1550-1586) che circolavano come manoscritti e da cui nella sua famosa canzone "La Strazzosa"o "La strazza",(canzone di Maffeo Veniero),si rilevano dei versiuguali al termine della poesia che ho trattato in questo post.Il seicento darà i natali ad un rappresentante davvero geniale per la poesia erotica veneziana, Giorgio Baffo (1694-1768) poeta di fama europea, al suo confronto, lo Stella sembrava davvero quello che si può definire un "ragazzo molto educato" e di conseguenza, fu presto dimenticato. Prima di terminare questo breve post, inserisco anche un linkdove si può leggere una copia elettronica del dizionario Pironain Friulano, grazie al programma di Google per la digitalizzazionedi opere antiche, ho potuto trovare questa opera molto utiledella biblioteca di Harvard (http://www.harvard.edu/), e quindisi può leggere questo libro a questo indirizzo:https://books.google.it/books?id=690TAAAAYAAJ&ie=ISO-8859-1&redir_esc=yIl dizionario vero e proprio con le spiegazioni delle singoleparole, inizia a pagina 112, dopo le le introduzioni sulla lingua friulana che sono state omesse oppure riscritte diversamentenelle edizioni successive a quella del primo volume del 1871.Alla pagina 822 è presente una antica mappa della pieve di Ligosullo, ma non completa, le mappe del Friuli antico sitrovano in molti musei del mondo, ma si possono vedere anche a questo indirizzo web:http://www.friulani.net/mappe-friuli/Le poesie friulane dello Stella, sono state al centro di una miaricerca storica personale, e oggi, posso finalmente fare questosplendido regalo d'autore a un'amica di rete, come avevo promessotempo fa. Come sempre, una buona navigazione a tutti voi e buona lettura su tutte le biblioteche elettroniche del mondo. :-)