Blog di Exodus1984

Terrorismo e privacy: cosa cambia sul web.


Come primo post del 2016, voglio parlare di sorveglianza e comeal solito di privacy(violata...). :-))Oggi apriamo questo post cercando di capire e comprendere leazioni del terrorismo, sia esso fondamentalista islamico o eversivo nazionale.Questo post deriva da alcune ricerche informatiche che ho potutofare durante questi ultimi giorni, e serve come sempre da introduzione per l'argomento che voglio trattare, ovvero il controllo informatico sulle reti cifrate e capire come un sempliceutente potrebbe difendere la propria privacy.Inizio dunque dicendo che il terrorismo appartiene a tutte le culture religiose e ad ogni nazione e popolo del pianeta, nessuno escluso... :-))Questo, non ci deve spaventare, è nella storia di tutta l'umanitàe basta appunto leggere la nostra storia per vedere atti diterrorismo politico, religioso o per la supremazia militare in ogni parte del mondo.Ho fatto diverse analisi su questo argomento dopo gli attentati di Parigi, e oggi voglio fare una nuova analisi di quello che dovremo aspettarci in futuro, proprio perché alcune persone che hanno letto la mia ricerca informatica, si sono giustamente preoccupate dopo avere valutato la realtà di questa situazione sulle reti cifrate e pubbliche.Premetto che questa nuova analisi intende chiarire alcuni aspettiche non vengono valutati seriamente dagli "analisti" che si vedono in televisione, e che quindi, voglio trattare l'argomento in modo più chiaro possibile su questo semplice post.Iniziamo con la semplice analisi di alcune parole che si sentonospesso nei vari "salotti" televisivi:Terrorista:Si definisce tale un gruppo di persone o singola persona in gradodi trasmettere il proprio messaggio politico tramite azioni chepossano catturare l'attenzione a livello psicologico di popolie governi di tutto il mondo.Eversivo:Si definisce eversivo un gruppo di persone o una singola personain grado di trasmettere il proprio messaggio politico tramite azioni che possano mettere il singolo Governo del loro paese conle "spalle al muro".Che cosa si deduce da queste due semplici distinzioni?Sia i terroristi che gli eversivi utilizzano a livello di basele stesse tecniche, solo che gli eversivi lo fanno solo con ilGoverno del proprio paese, mentre i terroristi si muovono alivello internazionale e non ha per loro nessuna importanza qualetipo di Governo si troveranno davanti.Sulle reti di tutto il mondo, esistono libri, manuali e opuscolivari che insegnano le regole del combattente, per qualsiasi causa uno voglia combattere...;-)))Naturalmente, si tratta dei cosi detti "libri proibiti", ovveroletteratura clandestina che si muove e viene condivisa in reteda diverse cerchie di persone che possono appartenere ad un gruppodi fuoco oppure ai gruppi di intellettuali che sono quelli chedi solito preparano le azioni più clamorose per la propria causa.Fatta questa banale distinzione, adesso andremo a vedere qualisono le conseguenze reali sulla vita informatica delle personeche usano la rete ogni giorno per il proprio divertimento o peril proprio lavoro.L'aumento di azioni terroristiche di vario tipo, mette in motoanche come giusta conseguenza, un colossale apparato per la sorveglianza elettronica, che nel 99,9 per cento, si abbattecontro la privacy del singolo navigatore di rete che anche senon ha fatto nulla contro i vari Governi, viene tracciato econtrollato come se fosse davvero un pericoloso terrorista.Il terrorismo globale, mira appunto a destabilizzare la libertàe la pace, e questo, si riflette maggiormente e sempre con piùinsistenza sui comuni navigatori del Web.Il punto del presente discorso è questo: se non sono un criminaleperché il Governo dovrebbe trattenere i miei dati di navigazione? Non mi sembra di avere frequentato dei terroristi o di essereandato a cena con qualche mafioso, allora quale potrebbe essereuna motivazione valida per raccogliere ugualmente questi dati? :-)Le risposte le trovate tutte sulla rete, gli utenti tendono a nonlasciare archivi personali (foto e altro...) come facevano qualchetempo fa, questo perché ci tengono davvero alla loro privacy. :-)Benché il controllo sia aumentato esponenzialmente dopo i variattentati terroristici, le persone normali si chiedono come cisi possa difendere da una sorveglianza non dovuta da parte diorgani governativi preposti.Il problema è che gli utenti normali sono sempre i primi a pagarele conseguenze di atti terroristici che hanno come fine primariola violazione delle loro libertà personali, e in questo caso, laprivacy del moderno cittadino informatico.Esistono diversi programmi che ci possono aiutare per mantenere"privati" i nostri segreti personali, o quantomeno rendere ilcontrollo governativo non dovuto il più difficile possibile.Questo risulta essere un punto etico molto discusso sulla rete, mavoglio tentare ugualmente una banale spiegazione:1) voglio difendermi dalla sorveglianza non dovuta2) uso programmi per cifrare tutto, dal PC al cellulareCosa penserebbe un analista di questo comportamento?Semplice, se questo utente cifra tutte le sue informazioni alloranasconde qualcosa e quindi è un delinquente da controllare. :-))Il fatto principale è che anche i gruppi terroristici usano apiene mani i vari software, e quindi il nostro analista informativoavrebbe piena ragione? :-)Le discussioni sulla sicurezza informatica sono incentrate suquesto punto: se il mio sistema cifrato finisce nelle mani diqualche delinquente allora sia i terroristi che gli utentinormali che lo usano saranno sempre al sicuro... :-))Allora dobbiamo subire senza proferire parola una raccolta informativa non autorizzata? :-)Chi ha ragione? un Governo che fa il lavoro di controllo o ilsemplice utente che cerca di difendere la propria libertà digitale?Le risposte a queste domande sono molte, e se da una parte abbiamoragione, dall'altra invece potremmo passare dalla parte del torto. Le questioni etiche in campo informatico sono sempre un vero eproprio tafferuglio di discussioni, e in rete succede proprioquesto, utenti che si vogliono difendere, sezioni di controlloinvestigativo che vogliono controllare tutto e tutti, ma secondoil mio personale parere, ognuno è libero di difendere la propriavita virtuale come meglio crede, questo senza nulla togliere aivari organi di controllo informatico che fanno il loro dovereogni giorno sulle reti di tutto il mondo scovando vari gruppi dicriminali, pedofili e terroristi. :-)Con questo, concludo il primo post dell'anno, forse un tantino"pesante" da digerire per alcuni amici che praticano informaticaforense, ma vero nella realtà dei fatti. ;-))Cari bloggers, approfitto di questo breve post per augurarvi un altro grande anno di spippolamenti informatici, buon 2016 a tutti voi. :-)))