AssaporandoIricordi

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Ho sempre amato le festivita', soprattutto perche' si sta' in famiglia. Sono cresciuta portandomi dietro questo tipo di tradizione fin da piccola. Amo lo stress nella preparazione del menu. Mi piace andare in giro per riuscire a trovare le cose tipiche italiane. Mi piace deliziare e stupire i miei cari. Non mi sono mai preoccupata di abbellire la tavola con tovaglie o gingilli inutili, eravamo felici anche con tovagliette di carta e piatti di plastica. L'importante era stare insieme.  Poi ho pensato di non aspettare solo le festivita' o qualche compleanno, per stare tutti insieme, ma organizzando anche qualche cena. Poi ad un certo punto tutto cio' si e' bloccato. Mi sono fermata io. Non sono stata piu' felice nel farlo. Comportamenti e strafottenze mi hanno portato a non avere piu' quella leggerezza che mi portava a non pensare alle differenze di pensiero che c'erano tra di noi, ma contava solo lo stare insieme e godere ognuno della compagnia dell'altro. Quando poi ti trovi davanti a dei muri alti, troppo alti per essere scavalcati, allora si che diventa difficile. Il non riusicre a festeggiare una festivita' con la famiglia, mi ha sempre portato un malessere, difficile da curare. Ogni volta diventava sempre piu' profondo. Questo ultimo Natale e' stato "festeggiato" con la tristezza e la paura nel cuore, per quello che da lí a pochi giorni sarebbe capitato. Ma ero lí con loro, non mi sono tirata indietro. Ma stavolta non ce l'ho fatta. Pasqua non sara' come le altre volte. Ho deciso di non avere nessuno intorno a me. Sono piena di rabbia e non ho nulla da festeggiare. Non ho nulla per cui debba ringraziare. In fin dei conti la Pasqua e' sofferenza, ma anche il tempo della rinascita. Forse sara' il tempo della mia rinascita. La cosa strana e' che in questi ultimi giorni il mio pensiero e' diretto verso qualcuno. Non che non lo sia mai stato, ma stavolta lo e' di piu'. Voglio solo che questa giornata passi velocemente. Che arrivi la sera e che sia gia' domani. Voglio disperatamente quella leggerezza di un tempo. Voglio che ritorni il tempo del fare.