espe dixit

specchio


Ieri la classe di mia figlia piccola (seconda media) è andata in visita all'Arsenale della Pace.Io purtroppo sono atea ma provo una grande ammirazione per chi si prende cura gratuitamente degli altri, qualsiasi motivazione lo spinga, soprattutto perché in questa fase della mia vita sono completamente concentrata sulle esigenze mie e della mia famiglia, e il massimo che riesco a fare per il prossimo è cercare di rompere le balle il meno possibile, e sono contenta che i ragazzi possano osservare e toccare con mano che non tutti stanno al mondo per arricchirsi il più possibile alle spalle di chi è meno fortunato, o anche solo meno furbo.Al loro ingresso nella struttura, ai piccoli sono state distribuiti, del tutto casualmente, dei fac-simile di documenti personali, e dal quel momento ognuno di loro ha assunto l'identità sociale assegnatagli.Ogni nome era sottolineato da una riga colorata.Dopo una presentazione delle attività del Sermig, a metà mattina ai ragazzi è stato proposto un esperimento semplice e apparentemente banale, ma molto interessante: la merenda.Ai pochi ragazzi che avevano il nome sottolineato in blu, e che rappresentavano il mondo benestante, è stato chiesto di accomodarsi a tavola, dove alcuni camerieri li hanno serviti, sotto gli occhi di tutti, con ogni sorta di merendine in abbondanza, bibite e succhi di frutta a volontà.Quelli che avevano il nome sottolineato in verde son stati fatti sedere al centro della sala e hanno ricevuto due fette biscottate a testa, mentre quelli con la sottolineatura rossa sono rimasti al fondo, in piedi o seduti per terra, e si son visti consegnare soltanto un'arachide ciascuno.Finita la distribuzione, è stato chiesto ai ragazzi di comportarsi come meglio credevano. Nessun adulto è intervenuto.Risultato:i "ricchi" si sono abbuffati fino a scoppiare. Nessuno di loro ha pensato di offrire qualcosa agli altri.Alcuni dei "medi" e dei "poveri" hanno rubato merendine e succhi dal tavolo dei "ricchi".Uno dei "poveri" si è riempito le braccia di tutto ciò che è riuscito a raccattare e lo ha distribuito.Alla fine c'era una gran cagnara, e il pavimento era un immondezzaio.Questo è il mondo che consegnamo ai nostri figli, cari miei, e loro ci son già dentro fino al collo.