espe dixit

sconforto


A chi, leggendo i miei post, si trovasse a chiedersi: "Ma dove ha vissuto questa, finora, nell'incantata città riparata dalla selva, dal deserto, dai boschi e dal maar?" rispondo "SIIII', VOGLIO TORNARE NEL MIO FUNGHETTO A PUFFLANDIA!"Venerdì sera mi imbatto, per caso, nella festa di compleanno di una decenne. Nell'ultimo posto in cui mi sarei aspettata di trovare una festa di bimbi (perchè quello, a dieci anni, sono): il bowling.I piccoli (manco a dirlo, firmati da capo a piedi), sciamano selvaggi nel locale infestato da una musica a volume assordante, ed è già un miracolo che nessuno si ammazzi a colpi di palle in testa, ma il meglio viene quando vengono liberati nell'adiacente sala giochi. Che è un casinò in versione colorato-soft.Senza alcun controllo da parte dei due o tre adulti impegnati a contarsela in un angolo, le macchinette vengono prese d'assalto.E' tutto un cambiare soldi, infilare gettoni, premere pulsantoni lampeggianti. Perché di quello, principalmente, si tratta. Non giochi in cui bisogna partecipare, fare qualcosa, ma semplici varianti baby delle slot-machines, che sputano collane di punti, puri frutti del caso, o se vogliamo chiamarla fortuna.I piccini si esaltano, esultano, imprecano, come vecchie babbione drogate in miniatura. Osservo a bocca aperta una bimbetta in vestitino di jeans, sola, ficcare freneticamente una banconota nel cambiasoldi per poi correre a infilare una dietro l'altra la sua manciata di speranze in una gettoniera, battere pugni sul vetro, bisbigliare: "Merda!", e poi tornare a cambiare.Guardo un ragazzino stringere in mano, trionfante, la sua manciata di punti, andare alla cassa a farseli caricare sulla tessera dell'abbonamento.Penso ai compagni di mia figlia che si abbuffano alla mensa del Sermig, a quelli che lunedì scorso, in gita a Montecitorio, hanno assistito all'esposizione della legge sui tagli ai finanziamenti ai partiti davanti ad una sala vuota.So che se la caveranno, nonostante noi.So che dal fondo si può solo risalire. O forse no.Mi sento sempre più triste, sempre più sola, mi vien da vomitare.Voglio tornare a Pufflandia.