espe dixit

ogni giorno una lotta, chi sta sopra e chi sotta


In ufficio assisto quotidianamente alle lotte intestine tra alcune colleghe per accaparrarsi l'attenzione dell'Uomo di Potere di turno, con reazione mista tra il divertito, il costernato (essendo anch'io un esemplare femminile dell'umano pollaio) e l'incazzato, quando vengo mio malgrado presa in mezzo. Ma tanto il più delle volte manco me ne accorgo.E non sono ragazzotte bellocce in cerca di effimera celebrità o succulenti ruoli pseudopolitici, ma adulte carampane paracule, che di cose effimere ne hanno già avute a bizzeffe, prima tra tutte l'avvenenza. E poi magari la serenità, perché come minimo vivono male.Fanno di tutto, compreso mettersi a novanta (e non solo metaforicamente), per primeggiare nella soddisfazione di qualsivoglia desìo di Sua Lumachezza, e dovreste vedere come si accapigliano, pur mantenendo sempre opportuni rapporti di cordialità, quando si accorgono di non essere la favorita del momento.Minchia che fatica.E' già dura lavorare normalmente (posto che lo si faccia), come è possibile accettare di combattere così tutti i giorni?Per cosa poi non l'ho mica capito.Nel nostro lavoro le carriere son bloccate e non c'è alcuna possibilità di avanzamento.E poi ci arriva anche mia figlia che ha quindici anni, a capire che questi sordidi UdP sfruttano le ambiziose sottoposte togliendosi ogni capriccio finché ne hanno bisogno, per poi dimenticarsele beatamente il giorno dopo, perché per lui son tutte uguali, e ne trova dove vuole e quando vuole.Bah. L'universo maschile sarà anche dannatamente misterioso, ma ci sono molti aspetti del mio genere che fatico sinceramente a cogliere, e motivare.Forse certe donne si illudono che un giorno l'UdP si accorga che loro sono in assoluto le migliori e le faccia emergere dalla melma in cui annaspano.Forse non hanno consapevolezza del loro valore come individui e hanno bisogno di riflettere la luce, seppur discutibile, diffusa da qualcun altro.Indubbiamente non condividiamo le stesse priorità.Tanto più che a me l'UdP, per quello che rappresenta, dà quasi un fastidio fisico. Sarà perché considero il potere un cancro dell'umanità. Sarà perché l'unico contesto in cui amo il maschio dominante non ha alcuna connotazione pubblica.In tutto questo guerreggiare a suon di tacchi, ammiccamenti e dispettucci, quindi, io che faccio?Osservo e sorrido tra me e me, finché son costretta. Fortunatamente in buona compagnia.Poi, appena posso, me ne scappo in vacanza con le mie fanciulle.Cosa che farò domani l'altro.Starò via poco, come mio solito.Baci