Hop, hop, hop.Bisognava essere almeno in tre, per giocare all'elastico. Una per parte, si passavano intorno il lungo elastico bianco da mutanda, e quella in mezzo saltava a varie altezze. Caviglia, polpaccio, ginocchio, coscia, fianchi, vita, ascelle, collo.Stringi, allarga, incrocia, lascia.Lei, al collo, non ce la faceva mai. Con tutto l'impegno possibile arrivava qualche volta alle ascelle. Che invidia per quelle gambe lunghe e snodate che andavano su e più su senza fare fatica.Si giocava in strada, ed erano secoli fa, che i bambini stavano ancora fuori, e si muovevano. Soli, liberi, sudati e sporchi di sporco sano, senza adulti a fare la guardia. Altro che nintendo ds.Erano secoli fa, che di macchine ce n'erano poche, e si faceva pure l'austerity, e c'era già questa mania di chiamare le cose in inglese, come se ciò le rendesse più belle. Consolidare le abitudini peggiori: c'era forse scritto questo, nella carta degli obiettivi?Anche a scuola, quel gioco andava alla grande.Suonava l'intervallo e correvano fuori. In qualche tasca un elastico c'era sempre. I maschiacci rincorrevano un pallone, e succedeva qualche volta che questo benedetto pallone colpisse in testa una maestra. Guarda caso la più cattiva.Il grembiule bianco era d'impiccio. Ma hop, hop, hop. Stringi, allarga, incrocia. Dentro, fuori. Su, sempre più su.Forza, impegno, sudore. Saltare e ridere, e saltare. Ma fino alle ascelle, che a lei quell'elastico intorno al collo faceva un po' impressione, anche.E poi, non le è mai importato niente di vincere.
intervallo
Hop, hop, hop.Bisognava essere almeno in tre, per giocare all'elastico. Una per parte, si passavano intorno il lungo elastico bianco da mutanda, e quella in mezzo saltava a varie altezze. Caviglia, polpaccio, ginocchio, coscia, fianchi, vita, ascelle, collo.Stringi, allarga, incrocia, lascia.Lei, al collo, non ce la faceva mai. Con tutto l'impegno possibile arrivava qualche volta alle ascelle. Che invidia per quelle gambe lunghe e snodate che andavano su e più su senza fare fatica.Si giocava in strada, ed erano secoli fa, che i bambini stavano ancora fuori, e si muovevano. Soli, liberi, sudati e sporchi di sporco sano, senza adulti a fare la guardia. Altro che nintendo ds.Erano secoli fa, che di macchine ce n'erano poche, e si faceva pure l'austerity, e c'era già questa mania di chiamare le cose in inglese, come se ciò le rendesse più belle. Consolidare le abitudini peggiori: c'era forse scritto questo, nella carta degli obiettivi?Anche a scuola, quel gioco andava alla grande.Suonava l'intervallo e correvano fuori. In qualche tasca un elastico c'era sempre. I maschiacci rincorrevano un pallone, e succedeva qualche volta che questo benedetto pallone colpisse in testa una maestra. Guarda caso la più cattiva.Il grembiule bianco era d'impiccio. Ma hop, hop, hop. Stringi, allarga, incrocia. Dentro, fuori. Su, sempre più su.Forza, impegno, sudore. Saltare e ridere, e saltare. Ma fino alle ascelle, che a lei quell'elastico intorno al collo faceva un po' impressione, anche.E poi, non le è mai importato niente di vincere.