espe dixit

nodi (dedicato a b0elle)


Scioglierai anche quel nodo.Nulla è in grado di fermarti, lo sai. L'hai imparato sgranando la corona dei giorni, perlina dopo perlina, quando le dita s'intorpidivano e gli occhi andavano a sbattere sulle pareti finchè non trovavano un varco nel traforo di tendine ricamate.E lo trovavano sempre. Come trovano, i passi, il ritmo prodigioso del respiro, dopo aver dormito a lungo nell'affanno umido e stagnante della febbre.Hai raccolto la tua corda, qualche ora fa. Accarezzandone il contorno ruvido sei arrivata al nodo. E' uno degli ultimi, e ti sembra il più contorto, stretto e solido nodo che tu abbia mai visto, ma soltanto perché il tempo ti ha permesso con clemenza di attenuare il ricordo del precedente.Devi fermarti un momento e concentrarti molto, per sentire ancora in bocca il sapore disperato della lotta, e riscoprire con stupore la pazienza estrema e l'ostinazione con cui ti sei accanita contro l'ingorgo rivoltante che accorciava minacciosamente la tua corda.L'umiltà, anche quella riscopri.Perché quella volta hai chiesto aiuto. Appena hai capito che da sola non ce l'avresti fatta, hai chiesto aiuto.E il nodo è stato sciolto, è storia vecchia, ormai. La corda ne porta i segni. Non è diritta e non sta più ben tesa, ma toccare curve e gobbe ti fa sentire più forte, mentre prendi la misura da lì al nodo nuovo.Due braccia, un tronco, la tua apertura alare.Un nodo, un volo, un nodo. Chiederai aiuto anche stavolta, se ce ne sarà bisogno.Quando avrai le unghie rotte, i denti sanguinanti e le dita stupide lo farai. Non prima. Non hai paura. Non più.Ma scioglierai anche quel nodo, per poter volare ancora.