espe dixit

Il valore di un verbo


 "Mario Monicelli - fantastico regista e uomo di raro spessore - non ha saputo affrontare la tensione della malattia, e così se n'è andato, suicida, ieri notte all'Ospedale San Giovanni di Roma." Leggo questa frase sul sito de "La Stampa" e rimango allibita. Forse  la giornalista conosceva tanto intimamente Monicelli da essere certa  che non abbia "saputo" affrontare la "tensione" della malattia?O forse è soltanto tanto superficiale da non pensare ( o tanto arrogante da non considerare) che una parola può cambiare l'intero senso di un  discorso e deviare in qualche modo il punto di osservazione di chi legge.O forse tanto ottusa da non concepire che una persona possa lucidamente scegliere di porre fine alla sua vita.O forse ancora tanto bacchettona da non riconoscere il diritto di decidere di morire prima di affrontare una miserevole e dolorosa fine, magari trascinata all'infinito da chi si accanisce, in nome di cristo o di chissachecosa, a mantenere ancorato a questo mondo un corpo che non ne può più. Oppure tanto astuta da far passare volutamente per debole un uomo "contro". Di idee laiche e chiare, e carattere vigoroso.Chi l'ha detto che il maestro non abbia "voluto", con grandissimo coraggio e infinita disperazione,  risparmiarsi i passaggi terminali di una malattia incurabile? Ho conosciuto e amato una persona che si è tolta la vita dopo aver saputo di essere gravemente malata. Sapevo che l'avrebbe fatto, me lo diceva sempre. Egoisticamente speravo che non ne avesse il coraggio. Ma la stima che provo per lui, se possibile, dopo quel fatto è aumentata.Posso soltanto vagamente immaginare quanto debba essere doloroso ed estremo mettere in atto una tale decisione.Con questo non intendo dire che uno che si suicida sia migliore di un altro che muore lentamente in un letto d'ospedale, ma soltanto che tutte le scelte meritano rispetto.Quelle che hanno a che fare con la vita e la morte più delle altre. Saluto il grande Mario Monicelli e mi unisco al suo appello ai giovani, studenti e ricercatori universitari perché tengano duro.Loro hanno il volto della speranza, e le energie e l'intelligenza per poter fermare chi sta suicidando questo misero e contraddittorio paese.