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Ognuno vale non in quanto è...ma in quanto produce


 Unità d’Italia e pulizia etnica: Fenestrelle, lager Savoia Una propaganda martellante, che ancora oggi perdura, cerca di giustificare la cura liberaleE’ così che la storia si è trasformata, per dirla con Leone XIII, in una “congiura contro la verità”.fonte: Stefania Maffeo, estratti da “La pulizia etnica piemontese: i lager sabaudi”, http://cronologia.leonardo.it/storia/a1863b.htm.
Cinquemiladuecentododici condanne a morte, 6564 arresti, 54 paesi rasi al suolo, 1 milione di morti. Queste le cifre della repressione consumata all’indomani dell’Unità d’Italia dai Savoia. La prima pulizia etnica della modernità occidentale operata sulle popolazioni meridionali dettata dalla Legge Pica, promulgata dal governo Minghetti del 15 agosto 1863 “per la repressione del brigantaggio nel Meridione”. Questa legge istituiva, sotto l’egida savoiarda, tribunali di guerra per il Sud ed i soldati ebbero carta bianca: le fucilazioni, anche di vecchi, donne e bambini, divennero cosa ordinaria e non straordinaria. Un genocidio la cui portata è mitigata solo dalla fuga e dall’emigrazione forzata, nell’inesorabile comandamento di destino: “O briganti, o emigranti”.“Ognuno vale non in quanto è ma in quanto produce” .Un ulteriore passo avanti nella studio di questa fase poco “chiara” del post-unificazione è stato fatto recentemente, quando un ricercatore trovò dei documenti presso l’Archivio Storico del Ministero degli Esteri attestanti che, nel 1869, il governo italiano voleva acquistare un’isola dall’Argentina per Fenestrelle 5relegarvi i soldati napoletani prigionieri, quindi dovevano essere ancora tanti. Questi uomini del Sud finirono i loro giorni in terra straniera ed ostile, certamente con il commosso ricordo e la struggente nostalgia della Patria lontana. Molti di loro erano poco più che ragazzi.