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cose d'Italia


  
Referendum 2011 Il Presidente della Repubblica, in una dichiarazione ha affermato che andare alle urne è un dovere. Invece, non è così: evitare il voto è una scelta legittimata dall'art.75 della Costituzione che richiama la Legge 25 maggio 1970, n. 352 che contemplano il «diritto » ma non il «dovere» del voto al referendum. Questa è l'Italia dei furbetti...persino il Presidente che dice di essere superpartes, fa una sorta di pubblicità occulta per favorire il raggiungimento del quorum. Un quid pro quo? Chi non va a votare per il referendum è forse un cittadino che non attende ad un dovere? Non crede Sig. Presidente che deve rettificare la sua affermazione? E' d'uopo ricordaLe che lo scorso 6 giugno quando, alla domanda: se si sarebbe o meno recato alle urne il prossimo 12 e 13 giugno per votare i quattro referendum, Lei rispose affermativamente in questi termini: «Sono un elettore che fa sempre il suo dovere». Egregio Sig.Presidente, io sono un italiano che non andrà a votare e ritengo che ciò sia un mio diritto costituzionale ...anche se trovo giusto votare "SI" per uno dei referendum,  Quattro referendum altamente politicizzati...assisteremo alle solite esultanze da parte degli schieramenti..."ha vinto quel partito ha perso quell'altro... pro e contro il governo in carica e quant'altro"...Solite discrepanze politiche per trarne vantaggio nei confronti dell'avversario politico ...a scapito dell'interesse superiore collettivo. Il referendum sul “nucleare”, in una democrazia adulta, verrebbe calendarizzato a data da destinarsi, in quanto, l'eventuale vittoria dei "SI", verrebbe condizionata dall'onda emotiva, che ancora persiste, relativa all'incidente nucleare di Fukushima... senza contare che regna sovrana la confusione sul reale oggetto del voto...che in realtà il voto del 13 e 14 p.v. su questo tema è tutto fuorché un voto sull'atomo si, atomo no, cioe' la gente è persuasa che con la scelta del si, il nucleare verrebbe messo fuori legge definitivamente...per chi ha capito come stanno le cose efettivamente sa che NON È COSI'. evidentemente la nostra democrazia deve ancora maturare.