@ BANG !

COMUNISMO


Gli esuli istriani, giuliani e dalmati, un'epurazione etnica ordita e portata a termine, dall'armata rossa del dittatore Tito nell'indifferenza totale dei vincitori in cerca di ulteriore vendetta. Un convoglio di profughi istriani, sbarcati ad Ancona, il 18 febbraio 1947 giunge a Bologna per rifornimenti e per consentire agli occupanti stipati come sardine nei carri merci l'assistenza della Croce Rossa italiana ed altre opere pie per consentire loro pasti caldi e generi di conforto. Ancor prima, alcuni ferrovieri e sindacalisti minacciarono lo sciopero, di bloccare la stazione se il “treno dei fascisti” si fosse fermato... ovviamente per loro chi fugge dal Paese comunista di Tito non può essere che fascista. Quando il convoglio s'arresta, attivisti comunisti con bandiere rosse, lanciano sassi ed altro contro il convoglio, rovesciando sui binari il latte destinato ai bambini. Il treno fu costretto a ripartire per Parma per ricevere assistenza, prima di raggiungere la loro destinazione Genova per essere imbarcati per Sud America. Fu il Sud ad ospitare la maggior parte degli esuli, altri ancora furono costretti ad emigrare in Australia e in altri luoghi per ripartire da quella vita spezzata, vessata da tragedie ancora inedite. Una storia conosciuta da pochi. Per non dimenticare !