Sto gestendo la baracca del blog nel modo più becero possibile. in effetti il blog non è stato fatto per gestire la proiezione del mio io verso l'esterno, ma verso l'interno. Ho sempre pensato che in ognuno di noi ci fosse un abisso ed esso valeva solo in parte di essere scrutato, perché in effetti è più traumatico a me capire me stesso che capire qualsivoglia persona. E mi trovo senza titolo di studio a capire gli altri... Si, dalla mia stanza poco illuminata. Così l'esperienza su un sito (Quora) si rivela una tragedia. Devo capire gli altri, tastandoli con una bacchetta poiché è l'unico modo che avrei per sondarli. Domandano cosa passa per la testa a quel politico, a quel tecnico, stare lì a sindacare le loro intenzioni. E' un lavoro duro,inutile e senza né retribuzioni, senza capo e senza coda. Questo è stata parte del mio incubo, quello che vivo da tre anni. giudicare un PG in base a pochi elementi. Una volta eravamo persone tridimensionali, ora siamo solo stereotipi o come vi vedo delle tristi parodie, luci filtrate dalla lente dei miei preconcetti. Ormai ci siamo abituati alla visione 2D della realtà. realtà che ci presenta amaramente il suo conto per punirci della nostra insubordinazione alla stessa. Ricerco ancora nell'aria una presenza della vecchia vita, distrutta ed annichilita da una follia quasi Lovecraftiana. Quel piccolo pezzo di mRNA non era dissimile dal Colore venuto dallo spazio, che portò sia malattia che follia dove atterrò. Nelle case regna ancora il terrore, regna ancora la follia perché in giro esistono ancora dei nemici ben più pericolosi della malattia stessa. E' impossibile attualmente disinnescare la follia che regna, forse perché l'inconscio ha capito che non siamo la specie dominante e non è un posto datoci dalla Divinità. Abbiamo adattato l'ambiente ai nostri bisogni ed alle nostre perversioni, solo per evitare di scomparire come il ciclo naturale delle cose ci impone, per questo tentiamo di diventare come le nostre opere,non biodegradabili. Forse ci riusciremo, forse no. Forse in questo angolo remoto di Universo esistiamo solo noi. E forse esistiamo per portare la vita ovunque in questo Universo, solo che siamo così privi di altruismo da non comprenderlo appieno,ma chissà...
28 settembre 2022
Sto gestendo la baracca del blog nel modo più becero possibile. in effetti il blog non è stato fatto per gestire la proiezione del mio io verso l'esterno, ma verso l'interno. Ho sempre pensato che in ognuno di noi ci fosse un abisso ed esso valeva solo in parte di essere scrutato, perché in effetti è più traumatico a me capire me stesso che capire qualsivoglia persona. E mi trovo senza titolo di studio a capire gli altri... Si, dalla mia stanza poco illuminata. Così l'esperienza su un sito (Quora) si rivela una tragedia. Devo capire gli altri, tastandoli con una bacchetta poiché è l'unico modo che avrei per sondarli. Domandano cosa passa per la testa a quel politico, a quel tecnico, stare lì a sindacare le loro intenzioni. E' un lavoro duro,inutile e senza né retribuzioni, senza capo e senza coda. Questo è stata parte del mio incubo, quello che vivo da tre anni. giudicare un PG in base a pochi elementi. Una volta eravamo persone tridimensionali, ora siamo solo stereotipi o come vi vedo delle tristi parodie, luci filtrate dalla lente dei miei preconcetti. Ormai ci siamo abituati alla visione 2D della realtà. realtà che ci presenta amaramente il suo conto per punirci della nostra insubordinazione alla stessa. Ricerco ancora nell'aria una presenza della vecchia vita, distrutta ed annichilita da una follia quasi Lovecraftiana. Quel piccolo pezzo di mRNA non era dissimile dal Colore venuto dallo spazio, che portò sia malattia che follia dove atterrò. Nelle case regna ancora il terrore, regna ancora la follia perché in giro esistono ancora dei nemici ben più pericolosi della malattia stessa. E' impossibile attualmente disinnescare la follia che regna, forse perché l'inconscio ha capito che non siamo la specie dominante e non è un posto datoci dalla Divinità. Abbiamo adattato l'ambiente ai nostri bisogni ed alle nostre perversioni, solo per evitare di scomparire come il ciclo naturale delle cose ci impone, per questo tentiamo di diventare come le nostre opere,non biodegradabili. Forse ci riusciremo, forse no. Forse in questo angolo remoto di Universo esistiamo solo noi. E forse esistiamo per portare la vita ovunque in questo Universo, solo che siamo così privi di altruismo da non comprenderlo appieno,ma chissà...