Niente Senso

06/05/24


Il 5 maggio è stato per la mia città un evento tragico, sfociato dopo giorni di intense piogge. Quello che posso dire che all'epoca la cosa fu un pochino traumatica, lo fu perché c'era, nei giorni successivi alla caduta del fango dalle montagne, che il fango decidesse di cadere anche nei giorni successivi, che se ricordo (bene) furono non troppo piovosi se non sereni e primaverili. Anche perché la tragedia portò via molte persone. Lo ricordo più per questo che per il sorpasso juventino ai danni dell'Inter. Ecco all'epoca ero un cazzone, non è che ora sia Maria Teresa di Calcutta, ma sì, il fatto che ero più preoccupato di perdere l'anno che del dolore altrui. Ricordo il cinismo adolescenziale, cinismo che usavo per mascherare la mia solitudine, voglia di scappare ed inadeguatezza adolescenziale, perché non ero più il cocco della professoressa, ero atterrato sulla Terra e il mondo cominciava ad apparire di gran lunga più triste e crudele, lasciandomi solo come "una volpe del deserto", avevo solo fatto in modo che la mia voglia di rivalsa, di vendetta contro chi pensavo fosse altro da me. Ho compreso che l'unico da cui volevo scappare era me stesso e dai miei sentimenti, se l'avessi compreso adesso non sarei l'outsider che sono, in cerca di trovare il posto per me stesso.