E' stato questo il mio sogno: un isola di quiete in un mare di caos. Perché oil mondo è questo è caos allo stato puro, non basta la canzone "Mad World" dei Tears for Fears a dirvelo. L'avevo intuito circa dodici anni fa. Questo posto è un mare di caos, nella sua cruda quanto semplice rappresentazione, solo che le strutture mentali della società fanno in modo di cristallizzarlo creando una struttura amorfa. Che come la chimica insegna, al minimo di agitazione termica comincia a creare uno schifo, pensateci la prossima volta quando cercherete di temperare la cioccolata ed otterrete una cosa simile alla diarrea, se esposta all'ambiente estivo. Perché il mondo, che è volontà rappresentazione di un rigurgito intestinale come la diarrea, è solo una misero tentativo di uscire dal caos che lo ha creato. Alla fine, la vita ha il senso che vuoi dargli ed anche la ricerca del senso è un senso da dare alla vita. "Sono nato nei pressi della cascate purpuree, ero debole, ma non ero maledetto, morto al mondo ma vivo per il viaggio. Una notte ho sognato una rosa bianca, un bambino che ha affogato in lacrime la solitudine d'una vita. Ho visto il futuro, ho rivissuto il passato, sono stato il testimone della bellezza della bestia". Ho esordito così una decina di anni fa, usando l'intro della canzone dei Nightwish, Bless the Child. Per una vita mi sono sentito solo, nelle mie ciniche affermazioni che denigrano la solitudine altrui ho cercato di giudicarli per il loro bisgno di socialità, seppur giusto ai miei nuovi occhi. Ho vagato alla ricerca di altri che mi capissero, come il tanto odiato da me Piccolo Principe, solo per comprendere che fuori, in quel mondo caotico, c'è realmente qualcuno che mi comprenda appieno, ma io ho paura di sbagliare, quindi ricerco in me quest'oasi di tranquillità. Apparente direi, preché un vortice sferza il mio piccolo mondo, lasciandolo costantemente nella nebbia, se si può definire tale, in quanto il flusso dei pensieri impedisce di vedere cosa c'è nella mia piccola stanza. Statue? Oppure il nulla - adoro pensare che nella mia testa ci sia il nulla con la techno ad alto volume, per questo preferisco altro. Gli ultimi anni sono stati difficili, nella mia testa è stato impossibile trovare un'isola di quiete in questo mare esistenziale. Forse la morte porterà pace oppure sarà solo di qualcosa di terribile.
Un' isola di quiete in un mare di caos
E' stato questo il mio sogno: un isola di quiete in un mare di caos. Perché oil mondo è questo è caos allo stato puro, non basta la canzone "Mad World" dei Tears for Fears a dirvelo. L'avevo intuito circa dodici anni fa. Questo posto è un mare di caos, nella sua cruda quanto semplice rappresentazione, solo che le strutture mentali della società fanno in modo di cristallizzarlo creando una struttura amorfa. Che come la chimica insegna, al minimo di agitazione termica comincia a creare uno schifo, pensateci la prossima volta quando cercherete di temperare la cioccolata ed otterrete una cosa simile alla diarrea, se esposta all'ambiente estivo. Perché il mondo, che è volontà rappresentazione di un rigurgito intestinale come la diarrea, è solo una misero tentativo di uscire dal caos che lo ha creato. Alla fine, la vita ha il senso che vuoi dargli ed anche la ricerca del senso è un senso da dare alla vita. "Sono nato nei pressi della cascate purpuree, ero debole, ma non ero maledetto, morto al mondo ma vivo per il viaggio. Una notte ho sognato una rosa bianca, un bambino che ha affogato in lacrime la solitudine d'una vita. Ho visto il futuro, ho rivissuto il passato, sono stato il testimone della bellezza della bestia". Ho esordito così una decina di anni fa, usando l'intro della canzone dei Nightwish, Bless the Child. Per una vita mi sono sentito solo, nelle mie ciniche affermazioni che denigrano la solitudine altrui ho cercato di giudicarli per il loro bisgno di socialità, seppur giusto ai miei nuovi occhi. Ho vagato alla ricerca di altri che mi capissero, come il tanto odiato da me Piccolo Principe, solo per comprendere che fuori, in quel mondo caotico, c'è realmente qualcuno che mi comprenda appieno, ma io ho paura di sbagliare, quindi ricerco in me quest'oasi di tranquillità. Apparente direi, preché un vortice sferza il mio piccolo mondo, lasciandolo costantemente nella nebbia, se si può definire tale, in quanto il flusso dei pensieri impedisce di vedere cosa c'è nella mia piccola stanza. Statue? Oppure il nulla - adoro pensare che nella mia testa ci sia il nulla con la techno ad alto volume, per questo preferisco altro. Gli ultimi anni sono stati difficili, nella mia testa è stato impossibile trovare un'isola di quiete in questo mare esistenziale. Forse la morte porterà pace oppure sarà solo di qualcosa di terribile.