Roccafluvione 2009

iniziative di Francesco Fabiani dove si evince un grandissimo attaccamento al territorio

Da una parte la stupenda chiesa dei santi Ippolito e Cassino dell´epoca romanica con bellissimi affreschi, dall´altra parte della vallata oltre mille ettari di bosco destinati a tartufaie, a fondo valle la bellissima cascata Arena del torrente Fluvione e a monte, così ha deciso la Provincia di Ascoli, verrà realizzata un´enorme discarica su un´area di 40 mila metri quadri dell´incontaminata Vallata del Fluvione. Un impianto per compostaggio in grado di accogliere oltre 100 tonnellate al giorno di rifiuti. In pratica una sorta di enorme immondezzaio. Il tutto a meno di un paio di chilometri dal Parco dei Sibillini. La richiesta del progetto è stata fatta alla Provincia dall´Azienda agricola montana di Emidio Allevi & C. con sede legale e operativa in frazione Arena nel comune di Roccafluvione. Praticamente dove dovrebbe sorgere la discarica. Il Settore Ambiente del servizio tutela ambiente della Provincia ha ugualmente concesso il permesso all´emissione forzata di cumuli di fanghi di depurazione. In parole più semplici nell´aria verranno emessi residui di ammoniaca, acido solforico e solfuri totali, mercaptani e ammine con un flusso di massa che va dai 200 a 10 grammi l´ora. Il progetto è stato approvato oltre quasi un anno fa ma è stato reso noto solo da qualche giorno. E ieri si è già costituito un comitato a tutela dell´ambiente e della salute di quanti abitano nella zona. «Lo scopo è quello di impedire che tutta la zona dell´Alta Valle del Fluvione diventi invivibile e inquinata da una discarica ha detto il dottor Francesco Fabiani che con Luigi Violoni sono i promotori dell´iniziativa. Corriamo il rischio concreto che la discarica che si vuole realizzare faccia perdere un patrimonio ambientale che è di tutti. Basterebbe ricordare come il torrente Fluvione sia l´unico nella zona in cui ci sono ancora i gamberi». La preoccupazione degli abitanti della zona di Roccafluvione è veramente grande. Sono oltre 1000 gli ettari di bosco destinati alla coltivazione di tartufaie. E´ la zona con la massima produzione mondiale del tartufo nero e, ovviamente, la maggiore risorsa economica per l´intero territorio comunale. Una eventuale contaminazione dell´ambiente arrecherebbe danni incalcolabili perché, è stato detto, nelle zone inquinate il tartufo nero proprio non nasce. «Il nostro comitato fa leva anche su altre associazioni ambientalistiche ha detto ancora il primario di medicina nucleare dell´ospedale di Teramo e Atri, Francesco Fabiani che vanno da Legambinete, al VVF, Italia Nostra e all´Associazione Monti Azzurri di cui sono presidente. Al comitato aderisce tutta la gente che vive nella vallata». Insomma una mobilitazione popolare contro l´Amministrazione provinciale di Palazzo San Filippo. La gente di Roccafluvione, inoltre, appare fortemente perplessa che ad oggi il Comune non abbia assunto alcuna posizione per contrastare la realizzazione del progetto di compostaggio. «In assenza di un ferma presa di posizione dell´Amministrazione comunale sarà il nostro comitato cittadino ad assumere iniziative. Il primo passo sarà quello di un ricorso legale ha concluso Fabiani per far annullare una decisione che penalizza l´intera popolazione ed uccide lo sviluppo economico del territorio». (Il Messaggero)