favole e scorpioni

POST DA NON LEGGERE


Tic-tac tic-tac. Tamburello i polpastrelli sul tavolo al ritmo della sveglia sul como' mentre con l'altra mano tengo la testa sul collo che senno' cadrebbe giu' senza vita.Navigo su internet ma non ho niente da cercare, apro mille finestre ma non ne guardo una, finche' una clessidra grossa cosi' si blocca a mezz'aria e mi dice che il pc s'e' impallato. Oggi niente smuove niente.Accendo la tv: c'e' chi piange c'e' chi ride, la solita vita. Cerco di batter il mio record personale di zapping ma niente oggi non è giornata. Vado su televideo. Leggo la notizia dell'ultim'ora di due ore fa. Oggi il tempo non passa. Anche solo aspettare le pagine mi manda in bestia.Torno in camera  prendo la chitarra e faccio i soliti accordi. Le mani vanno a memoria su accordi secolari. Il solito "bleng bleng" sul già noioso tic-tac.Allora  apro il frigo e prendo una birra. Ma la birra è calda e non disseta. Per di piu' nemmeno ho sete. Nemmeno la birra serve.Oggi niente smuove niente.Esci Fabio fatti un giro, la vita è la fuori.Appena scendo giu' trovo la macchina completamente sporca. Qualche buffone ha approfittato del carnevale per impiastrarmi l'auto di uova marce. Soprattutto il parabrezza.Di malavoglia mi dirigo verso l'autolavaggio. Al turbo-tunnel c'e' una coda inverosimile. Non mi va di aspettare decido di lavarla da solo l'auto. E io che ho sempre monetine oggi non ne ho. Cerco di cambiare una banconota da 10 euro con due da 5. Niente. Nessuna risposta. Nemmeno qualcuno che lontanamente finga di frugar nelle tasche. Tutti morti in attesa.Butto dentro 10 euro. Vengono giu' 20 gettoni "deng deng"  e qualcuno mi casca a terra. Tutti mi guardano. Sembra che abbia vinto alle slot machines.Mentre sono li con il culo in aria a lavare il parafango penso a quant'era bello reggere la testa a casa.Passeggio per le vie del centro camminando cosi' piano che le discese sembran salite. Sbadiglio fino a farmi venire le lacrime agli occhi.Entro in chiesa. Una chiesa piccola che stanno ristrutturando. Ci sono ponteggi all'interno e nemmeno una statua  del Signore ne' una della Vergine. Che delusione, per  una volta che Vi vengo a trovare, non Vi trovo.Quando faccio per andarmene sento una voce.Qualcuno mi sta chiamando:"Ragazzo"Mi guardo attorno ma non noto nessuno."Ragazzo dico a te"Ecco la rivelazione. Ecco la risposta. Io sono il Prescelto. Forse il nuovo Messia che tutte le religioni stanno aspettando. Si e' cosi. Sento calore in tutto il corpo. Un bruciore ai polsi. Devono essere le stimmate. Sento già il sangue colarmi dai polsi e la schiena solcarsi dai segni delle fustigate. Ho anche un certo dolore al costato. "Me la passi la spatolina che mi è caduta?"La voce e' di un operaio sul ponteggio. Niente, non sono il nuovo Messia. Non andro' al Costanzo show come caso umano e i fedeli continueranno ad andare a Lourdes. Non parlero' dal balcone ai pellegrini.Vado a sedermi sul lungolago. Osservo i battelli partire e quelli arrivare. Pochi passeggeri a bordo. Poca gente in giro. Morti in attesa. Niente smuove niente oggi. Su tante panchine vuote un vecchietto in giacca e cravatta si siede accanto a me. Lo sento ansimare. Annaspa. E' seduto con il sedere proprio sul bordo della panchina e con entrambe le mani tiene dritto il suo bastone. Non si volta verso me  ma sento i suoi affanni. Dal taschino tira fuori un orologio.Non mi guarda neanche e dice:"E' già sera"Tic-tac tic-tac...