favole e scorpioni

FUORI TEMPO


La bottiglia mezza vuota e senza tappo era sul tavolo dal mattino.Una mosca le girava attorno, prendendola a testate.Continuava a girarle in giro,  un po' si posava su e un po' ci cozzava contro, come  un uomo che continuasse a vivere ripetendo sempre i medesimi sbagli.Era stata aperta troppo presto quella bottiglia.E troppo tardi era stata consumata, lasciando come l'amaro in bocca di un bacio mai donato.Come quella sera sul lungofiume: tu con quella cannuccia succhiavi il ghiaccio sul fondo del bicchiere mentre io con un tappo facevo improbabili testa o croce. Le zanzare sulle nostre teste si divertivano a pungerci ovunque anche se noi avevamo già  ben altri pruriti da soddisfare.E i movimenti rapidi delle lancette ci dicevano che era troppo tardi ormai.La mattina dopo ero al Centro Diagnostico. Esami di routine prima di un' assunzione: cuore, udito, sangue, altezza, peso, vista e urina. Già urina.Ero in quel corridoio e la gente sfilava veloce davanti a me. Fuori uno, sotto un altro. Finchè il turno non fu il mio.Bicchiere in una mano e provetta nell'altra,  mi chiusi in bagno.Dopo 10 minuti, una voce:"Tutto bene?""Tutto ok, ora la faccio"Non riuscivo a fare pipi'. Eppure mi scappava. Non si poteva nemmeno dire che fosse l'agitazione, visto che mi muovevo col mio abituale scazzo."Si sente male"? "No, tutto a posto, posso farcela"Una mosca volava sulla mia testa. Parete, plafoniera, lavandino, naso, specchio, water. Vola quanto vuoi mosca, sempre in un cesso sei.Dopo altri cinque minuti:"Sono il primario, ha bisogno di qualche cosa? Se vuole le mando un'infermiera""Si e come me la tira fuori la pipi' l'infermiera, sentiamo, sono curioso""Senta non faccia lo spiritoso venga fuori di li, con o senza pipi'"A me la pipi' scappava, davvero. Solo non riuscivo a farla. Sconsolato ormai me ne stavo seduto sul water a fissare le pareti bianche.  La mosca appoggiata sulla maniglia della porta mi strizzava l'occhio convinta che presto le avrei fatto guadagnare l'uscita.Ero proprio fuori tempo, fuori dal mondo, cosi' mi sentivo mentre fissavo quel tubetto di plastica che avevo tra le mani.Il mondo da tempo era arrivato a far nascere i bambini in provetta, a riprodurci la vita.Io invece non riuscivo a ficcarci dentro nemmeno un po' di pipi'.