Francesco è un ragazzino di sedici anni, bello, con spalle già larghe. Se ne sta seduto in disparte dentro gli spogliatoi della palestra, fruga nervosamente dentro lo zaino e con le labbra soffia in alto il lungo ciuffo che ha sulla fronte. Gli occhi, d'un azzurro cielo paradiso si muovono frenetici e scrutano tutt'intorno. Si muove lento, aspetta che tutti i suoi compagni finiscano di svestirsi prima di farlo anche lui. Sbuffa, finge di essere immerso in chissà quali pensieri, finge pigrizia. Non gli va di spogliarsi insieme agli altri, non gli va che qualcuno lo veda nudo. Non è per timidezza, lui ha un segreto da difendere. E allora si muove lento. Fa cenni con la testa come a dire "arrivo arrivo" ma più lo dice e più si frena. Aspetta che tutti spariscano dalla sua vista. Francesco ha il suo segreto, una cosa che nessuno deve sapere. I suoi testicoli sono dispari. E sono tre."Non ti spogliare mai nudo davanti agli altri", così gli raccomanda da sempre sua madre. E Francesco non si spoglia. Sa che è diverso, sa che nessuno lo deve vedere mai. Quante volte si è fermato da solo e nudo davanti allo specchio? Spalle braccia occhi gambe mani e piedi. Tutto perfetto e a coppie, due e ancora due. E quella maledetta palla li in mezzo, venuta chissà da dove. Come avere un grappolo d'uva tra le cosce, come avere un chiodo in mezzo alla fronte, come avere un buco dentro al cuore. E l'abbraccio di sua madre è solo un pianto insopportabile.E la notte sempre quelle strane immagini. Vede se stesso dentro casa. Vede sua madre muoversi per le varie stanze, toccare gli interruttori e accendere le luci. E così suo padre, e così suo nonno. E vede i vicini di casa fare lo stesso. Una cosa facile per tutti, meno che per lui. Lui vede se stesso muoversi tra le stanze, pigiare i medesimi interruttori ma rimanere completamente al buio."Non ti spogliare mai nudo davanti agli altri". L'undicesimo comandamento, tutto per lui. "E davanti a chi mi potrei spogliare?" La terza palla è grossa quanto una mela, forse più grande delle altre due e completamete priva di peluria. A chi potrebbe mai confidare simile segreto, chi l'ascolterebbe senza deriderlo? Chi lo comprenderebbe con un abbraccio? Le ragazze a scuola trovano incredibile che un ragazzo così bello non ci provi mai veramente con nessuna di loro. Ormai sono tutte convinte che egli sia solo un romanticone mezzo rimbambito. Più scemo che bello. E lui è bellissimo."Perchè non vuoi mai fare l'amore, non ti piaccio forse?" Così finiscono sempre i suoi appuntamenti, come con Sara, l'ultima di una lunga serie.Invece gli piace, eccome se gli piace. Gli piacciono i suoi occhi grigi e le sue lentiggini. Gli piacciono le sue tettine dure e il suo sedere alto. E da morire gli piace quella frangetta che porta su metà fronte che le dona quell' irresistibile aria da furba.Con Sara vorrebbe confessarrsi, di lei è innamorato davvero. Le scrive così una poesia, per farle intendere qualcosa:"Ti amerei anche se tu avessi cento bocche,le bacerei tutte,Ti amerei anche se tu avessi più di due tettele conterei sempre pariTi amerei anche se fossi senza cuoreperchè tu sei l'amore".La poesia non viene capita affatto. Come avere un buco in mezzo al cuore.Jih Lo è un chirurgo cinese, Francesco legge da sempre su internet e sui giornali le sue gesta in ambito medico. E' considerato un luminare della chirurgia mondiale anche se è contestatissimo dai suoi colleghi per i suoi metodi poco ortodossi. I giornali spesso lo bollano come uno squallido stregone in cerca di notorietà, ma molti risultati parlano per lui.Francesco nella sua stanza conserva molti degli articoli a lui dedicati:JIH LO DIVIDE TRE GEMELLI ATTACCATI DALLA TESTAJIH LO RICOMPONE I PIEDI ALLO SCIATORE CADUTO NEL BURRONEJIH LO APPICCICA DUE ORECCHIE NUOVE AD UN BIMBO NATO SENZA.A diciotto anni, con i suoi genitori, Francesco parte alla volta della Manciuria.Jih Lo in patria è quasi sconosciuto. Considerato un memico dalla nomenclatura al potere che spesso in passato ha criticato aspramente, vive quasi in clandestinità. Riceve in un lugubre stabile più simile ad una vecchia fabbrica che ad un ospedale.Nemmeno l'ambulatorio è di livello.Tutto è povero e spartano. C'è un lettino mezzo rotto tenuto insieme con degli elastici, e un cervello in plastca che pende dal soffitto. Pochi sono gli strumenti da medico in bella vista. Un martelletto, un termometro e poco altro. Ma ci sono due cavatappi, un imbuto, e un pennello.Francesco non crede possa essere lui, questo famoso dottore, a salvarlo.Jih Lo ascolta la storia di Francesco, poi lo fa sdraiare sull'instabile lettino e inizia la visita. Tocca il ragazzo con il martelletto in vari punti del corpo poi passa il pennello sotto la pianta del piede, tutto in rigoroso silenzio. A fine visita alza le gambe al ragazzo e glele fa divaricare in aria mentre si volta in cerca di qualcosa. "Speriamo non prenda il cavatappi proprio ora" pensa disperato Francesco. Invece Jih Lo afferra una grossa lente arancione, più grande della sua stessa faccia e da vicino esamina i testicoli del ragazzo.Finita la visita Jih Lo che fino a quel momento non ha detto mezza parola, comunica il suo responso:" Non la posso operare. In mezzo ai testicoli lei ha un pezzo di cuore in più".Tornato dalla Cina Francesco si ritrova nuovamente solo, con tutto il peso del suo problema addosso. Pensa alle donne con squilibri alimentari, troppo grasse o troppo magre, o ai tanti ragazzi divorati dall'acne, o a quel tizio al bar della stazione con quel neo grosso e peloso proprio in mezzo alla faccia. Ma nessuno di loro ha un problema come il suo, niente è paragonabile alle sue tre palle. Spesso ricorda quella sera d'estate al mare, quando in vacanza con i suoi genitori ebbe il suo primo incontro d'amore. O di disamore.In albergo conobbe Corinne una ragazza austriaca in viaggio in Italia dopo aver conseguito il diploma a pieni voti.Dopo qualche ciao timido da parte di entrambi una sera Corinne invitò Francesco in camera sua a bere qualcosa. Lui per evitare complicazioni si mise addosso certi bermuda strettissimi legati in vita con un pesante elastico. Solo con un coltello da cucina avrebbe potuto svestirlo contro la sua volontà. Ma la serata andò diversamente. Corinne si mise ad aprire bottiglie di birra a ripetizione e Francesco che non aveva mai bevuto alcool in vita sua, perse il controllo di se già dopo la prima sorsata. La ragazza, viste le deboli resistenze, si buttò su di lui baciandolo con passione ovunque. Francesco euforico si lasciò andare in preda ai sensi e, dimentico di se, si tolse i bermuda. Corinne quasi svenne quando vide Francesco nudo. Ciò che la ragazza si trovò davanti non aveva niente a che fare nè con l'educazione sessuale studiata a scuola, nè con i filmetti pornografici visti a casa di amici. Un pene piccolo piccolo puntava il soffitto, e sotto di esso c'erano tre palle tre, con quella di mezzo enorme, più grande delle altre che pulsava come il cuore di un maratoneta allo sprint finale.Corinne cacciò un urlo spaventoso che dopo tanti anni fischia ancora tra le orecchie di Francesco.E nella mente del povero ragazzo si stampò per sempre l'immagine di lei che copre il suo sesso con un lembo della coperta. "Ed io avrei un pezzo di cuore in più?" Riflette Francesco ripensando al medico cinese. "Si, infatti mi sanguina anche l'anima."Francesco è un cinquantenne invecchiato male. Seduto su una panchina al parco riordina i soliti pensieri in testa. Della bellezza di un tempo non gli rimangono che le foto e gli occhi azzurri cielo paradiso. La terza palla invece è sempre li, più tonda e pulsante che mai. Da tempo ha smesso di sognare qualsiasi tipo di svolta mentre di notte è perseguitato dal solito incubo con quelle maledette luci che rimangono spente solo per lui.Spesso pensa a come sarebbe andata la sua vita se anzichè difendere il suo piccolo cuore in più l'avesse mostrato al mondo, per quello che era.Pensa a Sara, alla sua frangetta e al bene che non le ha dato. "Ma che cavolo scrivi" così commentò, ridendo, la sua poesia.Pensa anche a Corinne, alla sua espressione esterrefatta, alle sue bestemmie in tedesco mentre indicava il suo corpo.Pensa a Jih Lo e alla sua lente colorata da sembrare un lecca-lecca gigante, e al cervello forse neanche finto appeso al soffitto.Rivede se stesso nell'angolo più buio degli spogliatoi nascondere il pezzo di cuore in più agli amici, come fosse una colpa.La sua intima natura l'ha condannato alla più strana perversione: nonostante i tanti flirt avuti non ha passato mai una notte intera insieme ad una donna.Tutte le sue storie d'amore sono iniziate e finite nella breve corsa di una cerniera lampo.Seduto sulla panchina del parco Francesco guarda il mondo passare. Fa un freddo della malora e in lontanaza sente un cane abbaiare chissà quale affanno.Si alza, cammina veloce tra le gente, contro il vento che fischia tra i vicoli.Si ferma sotto il vecchio palazzo lungo la provinciale dove abita.Prende le scale, misurando il peso dei piedi sui gradini, quasi per non fare rumore.Quando entra l'appartamento è buio.Chiude la porta dietro di se e inizia a spogliarsi.Quando è completamente nudo rimane fermo, immobile per qualche minuto.Poi cerca l'interruttore della luce. Accende la luce in soggiorno. Poi in camera, in bagno, e in corridoio.Quando tutto è illuminato si ferma davanti allo specchio con una mano davanti ai testicoli, mentre con l'altra punta una pistola contro il suo petto.Un altro buco in mezzo al cuore.
UN CUORE SOLO
Francesco è un ragazzino di sedici anni, bello, con spalle già larghe. Se ne sta seduto in disparte dentro gli spogliatoi della palestra, fruga nervosamente dentro lo zaino e con le labbra soffia in alto il lungo ciuffo che ha sulla fronte. Gli occhi, d'un azzurro cielo paradiso si muovono frenetici e scrutano tutt'intorno. Si muove lento, aspetta che tutti i suoi compagni finiscano di svestirsi prima di farlo anche lui. Sbuffa, finge di essere immerso in chissà quali pensieri, finge pigrizia. Non gli va di spogliarsi insieme agli altri, non gli va che qualcuno lo veda nudo. Non è per timidezza, lui ha un segreto da difendere. E allora si muove lento. Fa cenni con la testa come a dire "arrivo arrivo" ma più lo dice e più si frena. Aspetta che tutti spariscano dalla sua vista. Francesco ha il suo segreto, una cosa che nessuno deve sapere. I suoi testicoli sono dispari. E sono tre."Non ti spogliare mai nudo davanti agli altri", così gli raccomanda da sempre sua madre. E Francesco non si spoglia. Sa che è diverso, sa che nessuno lo deve vedere mai. Quante volte si è fermato da solo e nudo davanti allo specchio? Spalle braccia occhi gambe mani e piedi. Tutto perfetto e a coppie, due e ancora due. E quella maledetta palla li in mezzo, venuta chissà da dove. Come avere un grappolo d'uva tra le cosce, come avere un chiodo in mezzo alla fronte, come avere un buco dentro al cuore. E l'abbraccio di sua madre è solo un pianto insopportabile.E la notte sempre quelle strane immagini. Vede se stesso dentro casa. Vede sua madre muoversi per le varie stanze, toccare gli interruttori e accendere le luci. E così suo padre, e così suo nonno. E vede i vicini di casa fare lo stesso. Una cosa facile per tutti, meno che per lui. Lui vede se stesso muoversi tra le stanze, pigiare i medesimi interruttori ma rimanere completamente al buio."Non ti spogliare mai nudo davanti agli altri". L'undicesimo comandamento, tutto per lui. "E davanti a chi mi potrei spogliare?" La terza palla è grossa quanto una mela, forse più grande delle altre due e completamete priva di peluria. A chi potrebbe mai confidare simile segreto, chi l'ascolterebbe senza deriderlo? Chi lo comprenderebbe con un abbraccio? Le ragazze a scuola trovano incredibile che un ragazzo così bello non ci provi mai veramente con nessuna di loro. Ormai sono tutte convinte che egli sia solo un romanticone mezzo rimbambito. Più scemo che bello. E lui è bellissimo."Perchè non vuoi mai fare l'amore, non ti piaccio forse?" Così finiscono sempre i suoi appuntamenti, come con Sara, l'ultima di una lunga serie.Invece gli piace, eccome se gli piace. Gli piacciono i suoi occhi grigi e le sue lentiggini. Gli piacciono le sue tettine dure e il suo sedere alto. E da morire gli piace quella frangetta che porta su metà fronte che le dona quell' irresistibile aria da furba.Con Sara vorrebbe confessarrsi, di lei è innamorato davvero. Le scrive così una poesia, per farle intendere qualcosa:"Ti amerei anche se tu avessi cento bocche,le bacerei tutte,Ti amerei anche se tu avessi più di due tettele conterei sempre pariTi amerei anche se fossi senza cuoreperchè tu sei l'amore".La poesia non viene capita affatto. Come avere un buco in mezzo al cuore.Jih Lo è un chirurgo cinese, Francesco legge da sempre su internet e sui giornali le sue gesta in ambito medico. E' considerato un luminare della chirurgia mondiale anche se è contestatissimo dai suoi colleghi per i suoi metodi poco ortodossi. I giornali spesso lo bollano come uno squallido stregone in cerca di notorietà, ma molti risultati parlano per lui.Francesco nella sua stanza conserva molti degli articoli a lui dedicati:JIH LO DIVIDE TRE GEMELLI ATTACCATI DALLA TESTAJIH LO RICOMPONE I PIEDI ALLO SCIATORE CADUTO NEL BURRONEJIH LO APPICCICA DUE ORECCHIE NUOVE AD UN BIMBO NATO SENZA.A diciotto anni, con i suoi genitori, Francesco parte alla volta della Manciuria.Jih Lo in patria è quasi sconosciuto. Considerato un memico dalla nomenclatura al potere che spesso in passato ha criticato aspramente, vive quasi in clandestinità. Riceve in un lugubre stabile più simile ad una vecchia fabbrica che ad un ospedale.Nemmeno l'ambulatorio è di livello.Tutto è povero e spartano. C'è un lettino mezzo rotto tenuto insieme con degli elastici, e un cervello in plastca che pende dal soffitto. Pochi sono gli strumenti da medico in bella vista. Un martelletto, un termometro e poco altro. Ma ci sono due cavatappi, un imbuto, e un pennello.Francesco non crede possa essere lui, questo famoso dottore, a salvarlo.Jih Lo ascolta la storia di Francesco, poi lo fa sdraiare sull'instabile lettino e inizia la visita. Tocca il ragazzo con il martelletto in vari punti del corpo poi passa il pennello sotto la pianta del piede, tutto in rigoroso silenzio. A fine visita alza le gambe al ragazzo e glele fa divaricare in aria mentre si volta in cerca di qualcosa. "Speriamo non prenda il cavatappi proprio ora" pensa disperato Francesco. Invece Jih Lo afferra una grossa lente arancione, più grande della sua stessa faccia e da vicino esamina i testicoli del ragazzo.Finita la visita Jih Lo che fino a quel momento non ha detto mezza parola, comunica il suo responso:" Non la posso operare. In mezzo ai testicoli lei ha un pezzo di cuore in più".Tornato dalla Cina Francesco si ritrova nuovamente solo, con tutto il peso del suo problema addosso. Pensa alle donne con squilibri alimentari, troppo grasse o troppo magre, o ai tanti ragazzi divorati dall'acne, o a quel tizio al bar della stazione con quel neo grosso e peloso proprio in mezzo alla faccia. Ma nessuno di loro ha un problema come il suo, niente è paragonabile alle sue tre palle. Spesso ricorda quella sera d'estate al mare, quando in vacanza con i suoi genitori ebbe il suo primo incontro d'amore. O di disamore.In albergo conobbe Corinne una ragazza austriaca in viaggio in Italia dopo aver conseguito il diploma a pieni voti.Dopo qualche ciao timido da parte di entrambi una sera Corinne invitò Francesco in camera sua a bere qualcosa. Lui per evitare complicazioni si mise addosso certi bermuda strettissimi legati in vita con un pesante elastico. Solo con un coltello da cucina avrebbe potuto svestirlo contro la sua volontà. Ma la serata andò diversamente. Corinne si mise ad aprire bottiglie di birra a ripetizione e Francesco che non aveva mai bevuto alcool in vita sua, perse il controllo di se già dopo la prima sorsata. La ragazza, viste le deboli resistenze, si buttò su di lui baciandolo con passione ovunque. Francesco euforico si lasciò andare in preda ai sensi e, dimentico di se, si tolse i bermuda. Corinne quasi svenne quando vide Francesco nudo. Ciò che la ragazza si trovò davanti non aveva niente a che fare nè con l'educazione sessuale studiata a scuola, nè con i filmetti pornografici visti a casa di amici. Un pene piccolo piccolo puntava il soffitto, e sotto di esso c'erano tre palle tre, con quella di mezzo enorme, più grande delle altre che pulsava come il cuore di un maratoneta allo sprint finale.Corinne cacciò un urlo spaventoso che dopo tanti anni fischia ancora tra le orecchie di Francesco.E nella mente del povero ragazzo si stampò per sempre l'immagine di lei che copre il suo sesso con un lembo della coperta. "Ed io avrei un pezzo di cuore in più?" Riflette Francesco ripensando al medico cinese. "Si, infatti mi sanguina anche l'anima."Francesco è un cinquantenne invecchiato male. Seduto su una panchina al parco riordina i soliti pensieri in testa. Della bellezza di un tempo non gli rimangono che le foto e gli occhi azzurri cielo paradiso. La terza palla invece è sempre li, più tonda e pulsante che mai. Da tempo ha smesso di sognare qualsiasi tipo di svolta mentre di notte è perseguitato dal solito incubo con quelle maledette luci che rimangono spente solo per lui.Spesso pensa a come sarebbe andata la sua vita se anzichè difendere il suo piccolo cuore in più l'avesse mostrato al mondo, per quello che era.Pensa a Sara, alla sua frangetta e al bene che non le ha dato. "Ma che cavolo scrivi" così commentò, ridendo, la sua poesia.Pensa anche a Corinne, alla sua espressione esterrefatta, alle sue bestemmie in tedesco mentre indicava il suo corpo.Pensa a Jih Lo e alla sua lente colorata da sembrare un lecca-lecca gigante, e al cervello forse neanche finto appeso al soffitto.Rivede se stesso nell'angolo più buio degli spogliatoi nascondere il pezzo di cuore in più agli amici, come fosse una colpa.La sua intima natura l'ha condannato alla più strana perversione: nonostante i tanti flirt avuti non ha passato mai una notte intera insieme ad una donna.Tutte le sue storie d'amore sono iniziate e finite nella breve corsa di una cerniera lampo.Seduto sulla panchina del parco Francesco guarda il mondo passare. Fa un freddo della malora e in lontanaza sente un cane abbaiare chissà quale affanno.Si alza, cammina veloce tra le gente, contro il vento che fischia tra i vicoli.Si ferma sotto il vecchio palazzo lungo la provinciale dove abita.Prende le scale, misurando il peso dei piedi sui gradini, quasi per non fare rumore.Quando entra l'appartamento è buio.Chiude la porta dietro di se e inizia a spogliarsi.Quando è completamente nudo rimane fermo, immobile per qualche minuto.Poi cerca l'interruttore della luce. Accende la luce in soggiorno. Poi in camera, in bagno, e in corridoio.Quando tutto è illuminato si ferma davanti allo specchio con una mano davanti ai testicoli, mentre con l'altra punta una pistola contro il suo petto.Un altro buco in mezzo al cuore.