favole e scorpioni

DUE BRICIOLE


E ho fatto duecento chilometri alternando autostrada paesini e città. Mi sono fermato solo perchè la mia auto già da tempo tutta scassata ha iniziato a cigolare con tutta la sua ferraglia arruginita. Nel parcheggio del pennymarket ci sono solo quattro macchine, compresa la mia. Un indiano mi vuole offrire un paio di calzini bianchi con la striscia rossa.Mi siedo al bar vicino al supermercato. Ci sono due tavoli sotto un solo ombrellone. Appoggio i gomiti sul tavolino bianco e mi accorgo che è sporco, pieno di briciole.Cavolo, ho fatto duecento chilometri, per trovare briciole.Dal bar esce una tipa che mi dice "arrivo subito" e torna dentro. Cambio tavolo. Lei sbuca un'altra volta e in mano ha una spugnetta così sporca da far venire il voltastomaco.Le guardo il sedere, e attraverso i pantaloni bianchi fin troppo attillati riesco perfino a contarle i buchi di cellulite che ha sulle cosce. Come briciole di vita su un tavolo di nessuno.Ordino una birra in bottiglia anche se ormai me ne vorrei andare senza prendere proprio nulla.Me ne sto con la faccia al sole per un po' poi giro la sedia e appoggio il petto contro lo schienale. Rimango così, a gambe larghe, mentre da chissà dove mi arriva una canzone che mi fa battere l piedi. Vedo un ciclista pedalare forte sulla salita che porta ìn collina. Chiudo gli occhi e mi sembra di sentire il suo cuore pulsare a mille all'ora. Dai che la cima non è lontana, dai che ce la fai. In lontananza un campanile giallo spunta tra gli alberi. Andrei in chiesa, ma mi frena l'idea di vedere tutte quelle candele accese.Mi fanno orrore tutti quei ceri.Una volta entravo solo per accenderne, ora non più. Le candele sono solo speranze che bruciano. Sono briciole. Sono buchi sulla pelle.Non finisco nemmeno la birra, ne lascio due dita dentro la bottiglia e mi alzo.Salgo in auto, abbasso i finestrini e faccio entrare un po d'aria.Vedo un capello svolazzare appiccicato alla ventola.Un capello lunghissimo, di certo non il mio.Poi ne prendo un altro appicccato alla leva del cambio.Un altro è appeso al finestrino.Ce ne sono un paio sul sedile passeggero.Briciole di te, di noi.E non è quello che resta, ma quello che è andato smarrito.Perchè per avere il cuore a mille bisogna sempre pedalare in salita.