favole e scorpioni

UOMOVORTICOSO


Il mio nickname in chat è UOMOVORTICOSO. Perchè abbia scelto un nick tanto cretino a dire il vero non lo so nemmeno io. Volevo un nick che esprimesse sicurezza, virilità, e non mi è venuto in mente nulla di meglio. Io mi chiamo Secondo e non mi andava proprio di registrarmi con il mio nome di battesimo. E' già è una specie di condanna portarlo nelle vita reale: Secondo è il primo degli ultimi.Ho iniziato a chattare dopo che Donatella se n'è andata via di casa. Quella sera sono rimasto come un ebete tutta la notte a fissare il viale fuori dalla finestra con la speranza di vederla tornare. Ho fatto così per non so quante sere nelle settimane successive e se ho smesso è solo perchè con l'inizio delll'inverno non era più ragionevole rimanere tante ore con la testa penzolante di fuori. Ma avevo un buco da riempire. Così l'altra sera ho acceso il pc, e più o meno casualmente ho iniziato a mandare messaggi.Le ragazze qua sono tutte da scoprire. Io per non sbagliare scrivo a tutte, a fatine con la scopa, a fragoline senza succo, a ladyglitter senza argomenti. Ho una mia presentazione che spedisco effettuando copia e incolla a ripetizione. "Ciao, io sono Uomovorticoso dalla provincia di Milano ,piacere, e tu? Carina la tua scheda, la trovo compatibile alla mia. Posso scriverti?." Più o meno è questa la manfrina che spedisco a tutte. Non tutte rispondono, ma io mi concentro solo con chi mi scrive. Evito subito quelle che hanno marito o figli o entrambi.Di solito vado subito al sodo, chiedo un incontro. Mi va bene un'amica in più, soprattutto se scopa.L'inizio è stato un vero circo. Viaggiavo al ritmo di un incontro a sera. Mi bastava avere il numero. Non chiedevo nè foto nè descrizione salivo in auto e partivo.Io invece la foto la mando senza problemi. Non sono bello, ma in foto con il giusto gioco di luce sembro anche passabile, non sembro io.La prima ragazza che ho incontrato si chiamava Adele. Ricordo ancora il maglione verde limone con pera gialla sulla spalla che portava addosso. Proprio un bel maglione, autunnale, o primaverile. Di stagione insomma. So bene che non potrei permettermi commenti troppo caustici non essendo nemmeno io proprio un sex symbol, ma almeno io indosso solo camicie blu o bianche, e non me ne andrei mai, per esempio sotto Natale, a fare incontri galanti con una camicia hawaiana. Ricordo che l'ho lasciata li come una scema mentre le dicevo che mi era sorto un problema che li per li mi stavo inventando. Ricordo che ho messo pure il cappotto da seduto per risparmiare tempo, facendolo così strisciare sul pavimento con il rischio di sporcarlo tutto. Ricordo di essermi voltato un' ultima volta prima di uscire dal bar e di averla vista succhiare con la cannuccia da un bicchiere alto forse mezzo metro. L'ho lasciata li con i suoi discorsi a metà. Suo padre invecchiato tanto, suo sorella fidanzata con un marocchino. E poi il compleanno di sua madre la sera prima e lei che ha bruciato la torta (che ridere). L'ho lasciata li da sola con la sua pera gialla, ho pagato il conto e me ne sono andato. Avevo le lacrime agli occhi dal ridere. Ma chi era quella?Ho fatto un sacco d'incontri dopo Adele. Molti con lo stesso finale. Credo di aver incontrato tutte le ragazze obese e depresse della provincia. Qualcuna per errore l'ho incontrata più di una volta perchè aveva due profili ed io avevo scritto ad entrambi. Che bello rivedersi nella stessa piazza, ancora tu. (che ridere). Una a dire il vero me lo fece di proposito con il solo scopo di ricordarmi quanto ero stato cafone la volta precedente. Con diverse di queste ci sono anche andato a letto. Più che degli orgasmi, autentici spasmi di nervi.Col tempo ho affinato la tecnica per poter incontrare solo le ragazze migliori.Ho pubblicato una mia foto sulla scheda, beh quella foto dove non sembro io. Poi ho aperto anche un blog. Ho messo foto, canzoni, poesie. Tutta scena insomma. Ma il top è la fotogallery. Li ho superato me stesso. Sono andato al centro commerciale con la digitale e con l'autoscatto ho fatto un po' di foto. Due, le migliori, le ho pubblicate. In una sono ritratto seduto su una poltrona di pelle davanti una bella scrivania, come se mi trovassi nel mio ufficio. Un'altra l'ho fatta seduto su un letto a baldacchino dando l'idea di trovarmi nella mia ariosa e splendente camera da letto. A casa poi ho tagliato le immagini dove oppurtuno: mica potevo mandare le foto con il prezzo e l'eventuale sconto in bella vista. Sono furbo io.In bagno invece, con il cellulare, ho fatto una foto in mutande davanti allo specchio. Ho visto che va di moda, quasi tutti i ragazzi ne hanno una così. Ho tenuto il fiato per appiattire la pancia e il viso non si vede. Una bella foto. Mi spiace solo per i calzini appesi ad asciugare. Un po' stonano.Ho riempito un sacco di serate così, e per molto tempo mi sono illuso di avere una vita intensa. Il cellulare squillava sempre ed ero sempre preso ad organizzare appuntamenti.Ma non poteva funzionare a lungo.In realtà ogni incontro mi svuotava sempre di qualcosa e ascoltare le storie di tutte quelle ragazze alla fine mi aveva prosciugato un po' lo spirito. Fidanzamenti interroti, vacanze separate, aborti, disoccupazione, solitudini, lacrime, un mondo pieno di guai. C'era sempre un vissuto triste. Io volevo solo bere una birra, mangiare due tartine e fare un po' di sesso. Invece bisognava farsi carico della vita degli altri. Sentire confessioni, paure. Ma io avevo le mie di preoccupazioni, non m'interessavano quelle degli altri.Non so dare sollievo a nessuno. Anzi ne cerco, come tutti. Questa la verità.Ieri sera mi sono affacciato alla finestra con il cuore penzolante fuori quasi volessi offrirlo al mondo, ad un passante qualsiasi. Che cosa assurda.Poi mi sono messo al pc, e ho cancellato tutti i messaggi inviati e ricevuti.Ho cancellato foto e blog. Alla fine ho eliminato del tutto il profilo, e ne ho creato un nuovo:UN_SECONDO_SOLO.Volevo parlare con qualcuno, davvero.Ho scritto a tutte una frase sola."Vuoi sentire la mia storia?"Sono passati giorni.Non mi ha ancora risposto nessuno.