favole e scorpioni

AL PUB

Ci siamo ritrovati cosi dentro al pub superaffollato. Appollaiati sugli sgabelli, vicini vicini perche' vuoi parlare. Io non sento niente, c'e troppo rumore. Tu bevi birra a doppio malto sorridi e saluti tutti. Io bevo Bud a canna ti guardo fisso e cerco di capire come mai la barista magrolina baci tutti: forse limona per tenersi il resto.

Tu  vuoi parlare ma io non riesco a sentire niente. Ho avvicinato ancora il mio sgabello al tuo cosi' che le loro gambe si sono incastrate e le nostre cosce si son accarezzate. Abbiamo appeso i cappotti ad una piccola mensola a fianco ma continuano a cadere. Io li raccolgo e tu dici grazie. Ancora in terra e tu ancora grazie. Due o tre volte cosi' finche' stufo mi vien voglia di smontare la mensola, prenderla, e buttarla in strada  con tutti i cappotti.

Tu  vuoi parlare ma davvero non si sente nulla. La gente continua a passarmi davanti dietro e anche di sotto. La barista magrolina se ne sta al bancone con uno grasso e fa l'occhiolino a qualcuno oltre alla spalla di lui. Sui numerosi televisori appesi danno una partita che non riconosco, ma  centinaia di bocche aperte mi dicono che e' una partita interessante. Nonostante la partita la musica e' a un volume inutile: vibra tutto il bar.

Ci siamo fatti piu vicini ancora. Siamo  fronte a fronte ormai,  naso a naso. Quasi bocca a bocca per poterci baciare. Ma tu sorridi e hai da dire.
Dalla borsa tiri fuori dei fogli bianchi:
"Vorrei la leggessi"
"Che cos'e?"
"l'introduzione alla mia tesi di laurea, vorrei una tua opinione".
Mi passi i fogli. Quattro paginette quattro da leggere in totale comfort tra musica, partita,e due birre nello stomaco.
Distratto  ignoro la barista magrolina  che passa a lasciare il resto. Niente baci per me.
Provo a  leggere qualcosa ma non riesco a concentrami. C'e' troppo rumore.
Dopo cinque minuti buoni ho letto solo il titolo:

- Gli aborigeni australi-
Oddio.

"Che ne pensi?

Non ho  bisogno di pensarci su per risponderti:

"Se per sperare in un tuo bacio devo partire da loro, mi sa che l'hai presa un po' alla lontana la cosa"

Tu ridi di gusto tiri indietro le braccia sollevi il seno.
Io guardo per aria conto le monetine e accarezzo il pizzetto.

Ci alziamo e facciamo per andarcene.
Tu dici qualcosa che io non sento e mi prendi una mano.
Mi guardi e fai un cenno strano, ammicchi un po' con gli occhi.
Mi passi le mani sulle spalle e sulle braccia muovi anche le labbra, ma io non interpreto
Allora mi tocchi la gamba destra.
Tra me e me penso, ecco, e stata dura ma ci sta.
Io mi lancio in un tenero abbraccio, tu ti sposti e abbassi la testa.
Mi sembra incredibile tu voglia farlo li nel bar.
Ma no, vuoi solo prendere il cappotto che e cascato ancora in terra è che io sto calpestando con una scarpa.

Niente baci per me stasera