favole e scorpioni

SVEGLIA

Come ogni mattina ti svegli alla stessa ora. Ti rigiri nel letto con un occhio aperto ed uno chiuso  per la solita manciata di minuti.
In bagno fai il solito minuscolo stronzo (una ziguli') a dispetto di un mal di pancia da partoriente. Ti lavi a pezzi: culo faccia ascelle braccia e piedi. Sempre in quest'ordine. Sciacqui i denti e fai tre gargarismi. Spazzoli i capelli.  Ti vesti, camicia e jeans o jeans e camicia, a seconda dell'umore. Esci.

In auto sintonizzi la radio sulla tua stazione preferita. Tieni il finestrino mezzo abbassato anche in inverno. (Ti manca forse l'aria?) Percorri la solita strada. Trovi  certi semafori sempre rossi e certi semafori sempre verdi.  Da anni e' cosi e nemmeno ci ridi piu' su.
Il badge e' preparato sul cruscotto cosi' come le chiavi dell'armadietto. Hai sonno sbadigli e sbuffi.  Dopo cinque chilometri la scritta bianca su cartello verde "GENOVA" ti fa sognare i soliti cinque secondi.  Oggi no, ma domani vaffanculo  metti il costume e via. Ma nemmeno domani lo farai. Non lo farai mai.

Passi il badge una prima volta al parcheggio. Osservi  dallo specchietto la sbarra abbassarsi alle tue spalle. Cammini senza fretta e timbri puntualmente in ritardo alle 6:01.  Entri nello spogliatoio e ti viene da vomitare. Pance nude puzza di piedi e culi mal lavati  ti fanno posto. Con uno sbadiglio enorme inghiotti i discorsi del logorroico mattiniero mentre sconsolato appoggi la fronte contro l'armadietto.

Ti sembra  evidente ormai che il mal di pancia di tua madre  trentaquattro anni fa non abbia partorito che un minuscolo stronzo (una ziguli').
Per ora stai a galla.

Fino a quando qualche dio non tirera' lo sciacquone.