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Un blog creato da fabio1972dgl il 18/12/2005

favole e scorpioni

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Bellissimo post, molto attuale: ateismo, tradimenti,...
Inviato da: Cassandra_nagra
il 30/04/2012 alle 18:30
 
Gia'...quanto e'vero.... Piacere Fabio
Inviato da: aural2
il 19/04/2012 alle 15:00
 
fabbbb... qua si comincia a preoccuparsi. eh!
Inviato da: laTremenda76
il 29/08/2011 alle 00:19
 
Tristissimo....!
Inviato da: lucciko75
il 23/08/2011 alle 10:41
 
Grazie di avermi permesso di leggerti.
Inviato da: lucciko75
il 17/08/2011 alle 12:56
 
 

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IL MALATO

Post n°37 pubblicato il 23 Aprile 2007 da fabio1972dgl

Sono in questo letto d'ospedale da almeno tre giorni. In realtà non sto tanto male, solo questa strana cosa che mi è successa  l'altra sera e mio malgrado mi son dovuto presentare al Pronto Soccorso. Un casino spiegare tutto all'infermiera, poi tutto al dottore che per primo mi ha visitato, poi ad uno specialista e poi ad un altro ancora. E alla fine nessuno capiva più nulla e mi hanno ricoverato. 
Sono sotto osservazione: ho perso la voce. Sono diventato muto. Senza alcuna ragione evidente senza nessuna patologia ancora diagnosticata io sono diventato muto, la mia bocca non emette alcun suono, il mio corpo non ha voce.

La camera è spaziosa e non la divido con nessuno, d'altronde anche se avessi compagnia non cambierebbe molto, posso solo gesticolare.  Già mi rompo i coglioni a muovere mani e braccia per rispondere ai dottori figuriamoci se dovessi mettermi a fare qualche ragionamento con qualche vecchio sdentato consumato dalla prostata. Cosi' son  qua da solo, fisso il mio soffitto e amen. I medici dicono che sia meglio che rimanga a letto, senza muovermi molto,  e questo mi fa ridere e mi fa rabbia insieme  visto che ancora non sono venuti a capo di nulla. Mi hanno visitato tutti: internista, neurologo, otorino, psicologo, psichiatra. Nessuno  trova nulla di malsano in me. E allora perchè non riesco più a parlare? Prossimamente verrà un luminare da Torino a vedermi. Sono un caso clinico. Staremo a vedere.

I medici si rifiutano di darmi un pc per comunicare: dicono che potrebbe impedire una possibile spontanea guargione. Sono dei pazzi. Posso però guadare la tv e leggere. Se ho bisogno di qualcosa gesticolo e la indico. Mi farò dare dei manubri, di quelli che si usano nelle palestre, cosi intanto che muovo le braccia per comunicare alleno un po' i muscoli. Mi farò venire un fisico da urlo. Gia, da urlo. Meglio prenderla a ridere.

Oggi è venuto il Luminare. Una cima della Neuroscienza. Una bella visita: mi ha messo in mutande e mi ha punzecchiato ovunque con un ago  e poi l'ha preso e l'ha fatto strisciare sotto la pianta del piede. Cazzo son muto, mi sembra giusto. Poi mi ha fatto chiudere gli occhi e dovevo portare il dito indice al naso, prima con la mano destra e poi con la sinistra. Mi ha fatto camminare sulle punte sui talloni, nemmeno avessi un'ernia Mi ha fatto scrivere sotto dettatura mezzo articolo dal giornale.
Se n'è andato canticchiando: bella presa per il culo per uno che non può nemmeno pensarlo.
Per me questo è tutto scemo. Avrei voluto dirglielo.

Domani mi dimetteranno. In tutto son stato qua un bel mesetto. I medici son stufi di guardarmi dentro la testa. Hanno detto non c'è nulla. Cioè non c'è nulla che non vada. Ci sono malati piu' bisognosi di me di un ricovero, di un letto, io me ne posso anche andare. Mi hanno autorizzato a scrivere. Posso farlo come e quanto voglio.

Sono a casa, nel mio appartamento al quinto piano e mi guardo intorno. Nulla è cambiato da quella sera. Tutto è ancora al suo posto. La bottiglia di vino sul tavolo, con il bicchiere sul vassoio. La scopa è in terra vicino a quel secchio. Gli armadi sono aperti con i vestiti buttati tutti in giro. Il lampadario sembra dondolare un po'. In cucina c'è ancora qualche piatto sporco e una puzza nauseabonda.

Mi affaccio dalla finestra della camera e guardo le auto sfrecciare e muoversi in continui sorpassi. La gente cammina veloce, questi di qua vanno di là e quelli di là vanno di qua con una frenesia vomitevole. Un treno è annunciato in partenza dalla stazione vicina. Delle ruspe stanno buttando giù una fabbrica dismessa. Un bimbo piange da chissà quale balcone e un cellulare suona senza sosta. 
Un ingorgo frena la corsa di un'autoambulanza, chissà il moribondo che sorte avrà. Delle nubi scendono giù da quelle montagne e il sole già opaco sembra ancor più malato.

Io affacciato da quella finestra urlo piu' forte che posso:

"Aiuto!! Aiuto!! Aiuto!!"

Ma il mio corpo non ha voce.



 

 

 
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Ancellaverde
Ancellaverde il 29/04/07 alle 15:24 via WEB
Ti prenoto un letto in neurologia, ti va bene? Però dovresti arrivare qui a Panama.
 
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