Pensieri&Riflessioni

Sul senso civico


Stamane riflettevo sul senso civico. Su cosa è necessario fare per essere un buon cittadino. Su quali comportamenti occorre adottare per potersi definire come “brava persona”. Forse il discorso è stato ispirato dall’idea che qualche calcio durante una rissa possa porre termine all’esistenza terrena di un individuo. Forse il pensiero è nato dal ribrezzo per una morta assurda. Più tardi prendi l’autobus. Aspetti per ore che quella scatola puzzolente passi (quasi per caso) alla tua fermata. Si aprono le porte, entri, ed è tutto un insieme di corpi, di odori e di sudori. Di folla e di spintoni. Di scuse e parolacce. Accade il miracolo, riesci a sederti. Puoi liberarti per un attimo dal peso di una borsa piena di documenti che al ritorno a casa dovranno trovar posto su appositi scaffali. Da lontano una vecchietta. Ma potrebbe essere una persona invalida, una donna incinta, una mamma coi bambini, un tipo con una stampella. Alzarsi o far finta di niente? Capisco chi rimane seduto. Una gestione della cosa pubblica non in grado di soddisfare esigenze e bisogni della sua utenza è sicuramente un fattore che può giustificare un simile comportamento. Non alzate la voce contro di me, urlate la vostra rabbia contro chi fa passare un mezzo ogni ora. Poi penso che così facendo sarebbe quasi possibile giustificare le ronde di chi vuol “cacciare” lo straniero. Di chi pensa che il problema sia chi viene da fuori e non chi è comodamente seduto nella poltrone di comando. Nuovamente il peso della borsa ma, forse, il sorriso della vecchietta giustifica l’ulteriore stress dovuto al sentire nuovamente addosso quel molliccio corpo sudato.