Post n°3 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Sai com’era il mio Natale, figlio mio? La neve ammantava le strade e piccole botteghe, ornavano di colorate foglie, le povere vetrine; noi, bambini, correvamo tirandoci soffici perle di bianca magia e per le odorose vie, ricurvi uomini vendevano castagne e dolciumi ai meritevoli bimbi; nei villici cuori, il mistico evento le sociali differenze eguagliava; il di della vigilia, uomini e donne, della Santa Notte in fremente attesa il serale convivio ultimavano, in grezzi teli insaccando, piccoli doni di legno creati; la nonna dondolando l’incerta sedia, lavorava la grezza lana creando al nipote il primo maglione; odoroso profumo di legno bruciato, invadeva vicoli e case, ove la fioca luce dei deboli lampioni, annunciava del Redentor la nascita; assiepate persone, nell’unica chiesa del paese, intonavano canti, attendendo gelida mezzanotte di Nostro Signore, la luce divina; la neve, lenta, cadeva copiosa, il gelido vento, annunciava l’inverno; guardavo mamma e papà, col cuore scoppiante, i miei regali attendendo; una spada, un piccolo monopattino, alcune caramelle e un pupazzo di stoffa, sotto l’albero di rossi fili ornato, vicino al presepe in legno intarsiato; il buon Signore mi aveva pensato, per la bontà che in tutto l’anno avevo donato, felice il sorriso dei miei genitori, morbida carezza alle mie emozioni; il mio Natale è nel ricordo di un attimo, nella dignitosa cena, accanto allo scoppiettante camino, alle preghiere di mia madre, all’ultimo Natale della nonna e al suo ultimo maglione; figlio mio, è così che vorrei terminare il racconto, lasciando a te il testimone di emozioni passate, nel tuo futuro di uomo tornato bambino.
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Post n°2 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Dentro la divisa, la debolezza di ogni uomo, dentro la divisa, le storie di notti insonni, dentro la divisa, umani disagi da lenire, dentro la divisa, pazienti mogli che attendono, dentro la divisa, frustranti obbedienze, dentro la divisa, lo sguardo curioso di un bimbo, dentro la divisa, affetti mancati, dentro la divisa, la paura dell’errore, dentro la divisa, il consapevole trascorrere del tempo, dentro la divisa, il paterno consiglio a giovani uniformi, dentro la divisa, malinconici ricordi guardando le foto di acerbe primavere, di bianchi berretti calati sul viso; dentro quelle divise, storie di umane amicizie e quotidiani gesti; un giorno ricordare potrò, chi come me, con orgoglio, quella divisa ha indossato.
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Post n°1 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da clericifa
Sussurra il mare, ai miei sensi stupiti, l’acqua, corpo diviene sinuosa ed ondeggiante, nel vestito di grigio color; il complice vento, schiaffeggia gli inermi scogli, libero di correre, così danzando con l’umida salsedine; l’inverno reclama la sua presenza, spruzzi gelidi sul viso, di un mare desueto, catturano l’anima; passi nella sabbia scolpiti e dall’acqua cancellati; tenendoti per mano, assaporo le nuvole di un cielo d’altri tempi, orfano dell’estivo sole; il silenzio prelude alla sinfonia dei flutti e pesci finiti, offrono i corpi, alle spumeggianti acque; tutto si compone, nella mia mente, creando il divino dipinto; si arresta il tempo, unico attimo, del tuo amarmi.
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Inviato da: lotusd
il 03/06/2013 alle 09:59
Inviato da: poetadellacascina
il 31/05/2010 alle 21:01
Inviato da: foriero0
il 21/03/2010 alle 12:23