IL SENSO DELLA VITA

ALBA TRA LE COZZE


Ho appena finito di leggere un libro consigliatomi da un amico che ho acquistato la settimana scorsa a Napoli alla Feltrinelli - si tratta di Siddhartha di Herman Hesse e mi ha rivelato più di quanto ha fatto la mia esistenza fin qui vissuta.E' vero che la vita intera di chi si fa sempre mille domande come me, è una continua ricerca di qualcosa che , alla fine è sempre stato con noi e che è inutile cercare perchè ognuno di noi uomini-bambini , come ci descrive nei suoi pensieri il protagonista del libro "Siddhartha" appunto , le risposte alle mille domande o le trova in se stesso o non le trova mai in tutta la sua vita.La vita , nelle sue mille sfaccettature e nei suoi mille problemi e poche gioie, vale sempre la pena di essere vissuta e ti forma come una palestra il fisico e la mente fino al decadimento della vecchiaia ed il raggiungimento della "pace dei sensi" ,quando ormai alla fine del nostro viaggio terreno desideriamo solo vedere ancora un'altra alba o un altro tramonto e siamo felici di assistere ancora a quello spettacolo della natura in silenzio , da soli o in compagnia poco importa.Il protagonista del romanzo di Hesse si trova , infatti alla fine del suo percorso di ricerca della fede e delle dottrina giusta da seguire , da solo sul fiume che scorre lento ed inesorabile nel suo verso senza tempo e capisce che il tempo non esiste ma è solo un problema che ci siamo creati da soli per misurare il nostro passaggio terreno qualunque sia la forma che assumiamo.Durante il suo peregrinare dalla casa del padre , che lascia quando era un giovane principe servito e riverito per diventare un asceta ed imparare le tre cose fondamentali della sua esistenza e cioè digiunare, aspettare e pensare che lo fortificano nel fisico e nello spirito , incontra gli uomini-bambini e il piacere di vivere come loro che lo distrugge al punto da desiderare la morte in tarda età e ritrovare invece sul fiume la verità  sempre ricercata nel suo lungo viaggio.Soffre come non mai quando il figlio ricevuto in dono dalla sua amante Kamala non lo riconosce come padre e lo abbandona , ma il fiume gli mostra la sua immagine attuale in un momento di sconforto ,nella quale riconosce quella del padre che tanto aveva anch'egli sofferto quando Siddhartha aveva abbandonato la casa paterna per diventare un asceta e mai più vi aveva fatto ritorno e quindi lascia che il destino del figlio si compia così come si era compiuto il suo.Nel mio percorso attuale del mio viaggio verso me stesso ho aggiunto un tassello in più per capire che l'universo intero scorre come un fiume e che se impariamo ad ascoltare il fiume lui ci darà sempre il consiglio giusto e ci riporterà sempre al presente che è l'unico attimo che conta davvero nel tempo.Qui ed ora è la vita e tutto il resto scorre inesorabile e lento , a volte veloce ed impetuoso come il fiume in piena , ma sempre scorre e si perpetua di giorno in giorno nell'eternità.              STAY HUMAN