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Mafiashow


Negli ultimi giorni si e' scatenata una nuova polemicasulla messa in onda delle cosiddette fiction di mafia.Il ministro della giustizia Clemente Mastella che ha fattorinviare "La vita rubata", si e' scagliato anche contro la seguitissimafiction "Il capo dei capi" incentrata sulle vicisituddini del boss Toto Riinachiedendone la sospensione in quanto essa manca dell' aspettoeducativo che rimanda ai valori di una societa' sana.Anche se mi e' capitato di seguire solo distrattamente la serie in questionedebbo francamente riconoscere che nel merito della vicenda Mastellaabbia la ragione dalla sua parte. Da quel poco che ho visto mi sembravache in tutta la storia fosse presente una sorta di celebrazione delle gesta,delle vicende umane, dei fatti criminosi del boss senza che venisse ritagliatotroppo spazio per la connotazione negativa del personaggio in se stesso.Anche la contrapposizione tra l' eroe negativo (Riina) e quello positivo (il poliziotto,personaggio perlaltro di pura fantasia) mi sembra chiaramente sbilanciata dalla parte del cattivo che inevitabilmente cattura tutte le attenzioni dello spettatore, finendoquasi per affascinarlo ed intrigarlo. A parte la serie in questione e gli aspetti specifici ( non voglio fare qui della critica cinematografica),il discorso va impostato su un piu' ampio raggio: che messaggi voglionolanciare film come il Padrino o serie come la Piovra? E' proprio sicuroche in chi si trova di fronte al piccolo o grande schermo scatti quello sdegno, quel voltastomaco di fronte all' efferratezza dei crimini di cui puo' macchiarsi la mafia?Piuttosto certe sceneggiature, certe regie non finiscono inconsapevolmente per ispirareai criminali reali delle idee,etiche comportamentali,un modus vivendi?(Sapevate, a proposito, che a Provenzano sta molto a cuore il film il "Padrino"?,Non a casotra il materiale ritrovato nel suo ultimo covo c'era anche la colonna sonora del celeberrimo film)Non si spingono esse un po' oltre nella celebrazionedell' epopea mafiosa scavando nel profilo psicologico dei protagonisti che seppur negativi,vengono inevitabilmente posti in primo piano di fronte a tutto e tutti? Come non ricordarepersonaggi come Don Vito Corleone o Tano Cariddi, che, per via delle magistrali interpretazionida parte degli attori relativi, hanno letteralemnte bucato lo schermo.Meditiamo gente. Pensiamo ogni tanto prima di ingorgitare tutto quello che il piccolo o grande schermo sputa fuori.Fabri