Fabrix

Li' dietro la cattedra


Da qualche settimana a questa parte,mi capita di dovere periodicamenteaffrontare una platea costituita daun centinaio di studenti nell' ambitodi in ciclo di esercitazioni che mi e' stato assegnato.Beh francamente e' una situazione alquanto stranae per certi versi imbarazzante: essere li' dietro la cattedracostretto a parlare con il microfono nemmeno fossi Pippo Baudocon tutti quegli occhi puntati addosso, mentre incrocilo sguardo chi segue attentamente le tue paroleo di chi invece sta navigando nei meandri oscuri del proprio intelelttoe' una sensazione cui faccio fatica abituarmi. Forse cio'deriva dal fatto che io, personcina molto riservata e discretacui non piace affatto essere proiettata in primo piano,che magari preferisce sempre rimanere defilata mi ritrovo gioco forza ad essere al centro delle attenzionie per lo di una platea abbastanza numerosa.Cosi mentre mi ritrovo a scrivere sulla lavagnacon le spalle rivolte all' auditorio,( miii chissa' daddove mi sara' uscito fuori questo termine)piomba il silenzio disturbato da un fastidiso parlottio di sottofondoe mi chiedo sempre tra me stessochissa' se sta andando tutto per il verso giusto,chissa' se non staro' facendo la figura del pirlachissa' quello che penseranno dall' altra parte della cattedra.Ma e' solo un attimo: il tempo di rigirarsie affrontare di nuovo la platea,parlare ad alta voce e tutti dubbi spariscono.Fabri