Fabrix

La terra dei fannulloni


All' insegna di un buonismo insensatoarriva la notizia che 8 dipendenti licenziatidalle ferrovie in agosto perche' si facevanotimbrare il cartellino da un collega sono statiriassunti. Per favore non venitemi a raccontareche e' tutto bene quel che finisce bene. Non mi impietosiscenemmeno un po' la concreta' possibilita' cheotto famiglie rischiavano di finire sul lastrico.Stendiamo un velo pietoso anche sulle dichiarazionidei legali dei sindacati che hanno detto "Una soluzionegiusta ed equa".L' epilogo di questa vicenda mi sembra l' emblemadella situazione piu' generale in Italia, in cuitutte le questioni vengono risolte a tarallucci e vino.Il lavoro e' un diritto sacrosanto e inviolabilesancito dalla nostra costituzione. Non a caso il primo articolo della Costituzionestessa sancisce che l' Italia e' una repubblica democratica fondata sul lavoro.Ma il lavoro comporta anche dei doveri da ottemperaree quando ai piu' fondamentali di essi si viene meno,non si puo' non intervenire in maniera drastica. I dipendenti hanno definito il loro comportamentocome "una leggerezza". Ma quella leggerezza?Io parlerei di pesantezza. E piuttosto che alle otto famiglieche rischiavano di finire sul lastrico, io pensoa quelle miglialia in grave difficolta' di chi nonriesce a trovare nessuno lavoro seppur prontoa sacrifici e impegni e si vede a ragione mortificatoda decisioni come queste delle ferrovie italiane.Un ultima parola anche per i sindacati. Non si trattadi una critica becera e generalizzata contro i sindacatipromotori di quelle iniziative atte a garantire dirittialienalibili come la sicurezza sul posto di lavoro,meno precarieta' e tanto altro ancora. Ma un sindacato che difende questi dipendentidelle ferrovie non sta facendo un buon servizioa quei milioni di persone che lavorano veramentecon il sudore della fronte.Fabri