Correva il maggio del 1977 e alla vigilia dell’uscita del primo Guerre Stellari, George Lucas era molto nervoso. La Fox non ci credeva granché e chi aveva visto il film lo aveva trovato un gran pasticcio. Lucas era troppo agitato per restare a Los Angeles e così decise di andare un paio di giorni alle Hawaii, dove si fece raggiungere da un amico: Steven Spielberg. Passeggiando per la spiaggia di Ma una Kea, Spielberg, reduce dal successo dello Squalo, confidò a Lucas che avrebbe voluto fare un James Bond e gli chiese se poteva dargli una mano a convincere i Broccoli, i produttori. «Bond? Ho di meglio», rispose l’altro. E gli spiegò un’idea che aveva in testa da anni, su un archeologo che divideva il suo tempo tra la cattedra e le avventure in giro per il mondo. Era nato Indiana Jones, una delle serie più amate e popolari della storia del cinema. Il primo film, I predatori dell’arca perduta, vide la luce nell’81, seguito tre anni dopo da “Il tempio maledetto” e, nell’89, dall’ “Ultima crociata”, che finiva con Harrison Ford e Sean Connery, il papà di Indy, che cavalcavano al tramonto. Un modo per dire che era davvero giunta la fine. Ma, negli anni a venire, ovunque andassero, Spielberg, Lucas e Ford si sentivano ripetere sempre la stessa domanda: a quando Indy IV? Quando, nel ‘94 i tre decisero finalmente di tornare sul professore che gira il mondo indossando un cappellaccio da safari con una frusta sempre alla cintura, non riuscivano a mettersi d’accordo sulla sceneggiatura. Ma adesso ci siamo, “Indiana Jones e il teschio di cristallo” debutta il 22 maggio. Sono passati vent’anni e i nemici, questa volta, sono non i nazisti ma i sovietici, che, capeggiati da un’agente letalmente sexy impersonata da Cate Blanchett, sono alla ricerca dei teschi di cristallo per le impervie giungle del Peru.Chi ha voglia di farmi compagnia a questa prima cinematografica?
Provaci ancora !!!
Correva il maggio del 1977 e alla vigilia dell’uscita del primo Guerre Stellari, George Lucas era molto nervoso. La Fox non ci credeva granché e chi aveva visto il film lo aveva trovato un gran pasticcio. Lucas era troppo agitato per restare a Los Angeles e così decise di andare un paio di giorni alle Hawaii, dove si fece raggiungere da un amico: Steven Spielberg. Passeggiando per la spiaggia di Ma una Kea, Spielberg, reduce dal successo dello Squalo, confidò a Lucas che avrebbe voluto fare un James Bond e gli chiese se poteva dargli una mano a convincere i Broccoli, i produttori. «Bond? Ho di meglio», rispose l’altro. E gli spiegò un’idea che aveva in testa da anni, su un archeologo che divideva il suo tempo tra la cattedra e le avventure in giro per il mondo. Era nato Indiana Jones, una delle serie più amate e popolari della storia del cinema. Il primo film, I predatori dell’arca perduta, vide la luce nell’81, seguito tre anni dopo da “Il tempio maledetto” e, nell’89, dall’ “Ultima crociata”, che finiva con Harrison Ford e Sean Connery, il papà di Indy, che cavalcavano al tramonto. Un modo per dire che era davvero giunta la fine. Ma, negli anni a venire, ovunque andassero, Spielberg, Lucas e Ford si sentivano ripetere sempre la stessa domanda: a quando Indy IV? Quando, nel ‘94 i tre decisero finalmente di tornare sul professore che gira il mondo indossando un cappellaccio da safari con una frusta sempre alla cintura, non riuscivano a mettersi d’accordo sulla sceneggiatura. Ma adesso ci siamo, “Indiana Jones e il teschio di cristallo” debutta il 22 maggio. Sono passati vent’anni e i nemici, questa volta, sono non i nazisti ma i sovietici, che, capeggiati da un’agente letalmente sexy impersonata da Cate Blanchett, sono alla ricerca dei teschi di cristallo per le impervie giungle del Peru.Chi ha voglia di farmi compagnia a questa prima cinematografica?